Ci sono già alcuni vincitori di questa tornata elettorale, primo fra tutti l'ex sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo che grazie al 48% dei consensi viene eletto alla Camera e commenta così su Facebook la propria vittoria:"Deputato della Repubblica, grazie a tutti voi che avete creduto in me! - commenta a caldo Cattaneo - Ora state certi che potrete contare sul mio impegno, la mia correttezza, il mio amore per Pavia e la sua Provincia. Ho iniziato a 19 anni dai banchi del quartiere e ho percorso tutti i gradini della politica con fatica e dedicazione; ho servito sempre il Paese con profondo senso di rispetto delle Istituzioni e continuerò a farlo. Ora scriviamo una bella pagina di storia." - conclude il candidato degli azzurri alla Camera nell'uninominale Pavia -. Chiara Scuvera del Pd non va oltre al 23,36, mentre Iolanda Nanni del M5s ha ottenuto il 21,88% dei consensi, ma troverà un posto alla Camera grazie al proporzionale. Si aggiunge alla lista anche il vogherese Cristian Romaniello in quota ai pentastellati, che raggiunge la Camera con il sistema proporzionale.
Eletto sempre dalle liste del proporzionale con i "ripescaggi" Marco Maggioni (Lega), era già stato onorevole ai tempi del governo Berlusconi dal 2010 al 2013, in sostituzione di un altro deputato.
Pronta per sbarcare a Montecitorio anche la leghista Elena Lucchini, candidata del centrodestra nel collegio uninominale di Vigevano-Voghera, con un 51,14% dell'elettorato. Elena Modini dei pentastellati si ottiene il 22,38% dei consensi, Emanuela Marchiafava candidata del centrosinistra non va oltre il 20,47%.
Al Senato, arriva la riconferma per Gian Marco Centinaio candidato del centrodestra, con un significativo 50,1%, più staccati Bosone del Pd al 22,01% impegnato in un serrato testa a testa con Vitali del M5s al 21,96%. Ripescato l'ex deputato Alan Ferrari (Pd) che approfitta nella lista del proporzionale del posto lasciato libero i Lombardia dall'ex ministro Fedeli eletta anche in Campania.
Complessa la situazione a livello nazionale dove le urne non hanno espresso i numeri necessari a governare il Paese per nessuno dei tre poli principali, Centrodestra, M5s e Centrosinistra. Ora la patata bollente, per così dire, sarà tutta nelle mani del Capo dello Stato, Sergio Mattarella che dovrà cercare la giusta quadratura per formare il nuovo governo e scongiurare il pericolo di nuove elezioni a stretto giro di posta.
Il dato lampante che emerge dagli elettori, è quello di un Paese diviso per aree geografiche, con il centro-nord ad appannaggio del Centrodestra (con la Lega che a sorpresa supera Forza Italia) mentre al centro-sud e nelle isole sono i pentastellati a fare la voce grossa. Il vero sconfitto di queste elezioni è il Pd, in particolar modo è l'ex Premier Matteo Renzi ad accusare il colpo e non è da escludere che nelle prossime ore si concretizzino le voci di dimissioni che aleggiano già da alcune ore sul segretario dei democratici.
Sul dato nazionale, la coalizione di Centrodestra raggiunge alla Camera il 36,96% degli elettori, il Movimento 5 Stelle il 32,48% e il Pd il 23,04%.