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Attualità | 26 ottobre 2023, 12:46

La vertenza all’hub Esselunga di Novara: le richieste dei sindacati

A far deflagrare le proteste - latenti da alcuni mesi, cioe' dall'avvento nella gestione del magazzino per conto di Esselunga dell'azienda Brivio e Vigano' Service - sono state soprattutto le trenta lettere di sospensione notificate con il blocco del badge d'ingresso

La vertenza all’hub Esselunga di Novara: le richieste dei sindacati

L’apertura di un dialogo che coinvolga anche i sindacati di base, il ritiro delle lettere di sospensione per i trenta lavoratori ai quali è stato imposto lo “stop” lavorativo, l’applicazione dell’incentivo e un accordo complessivo su mansioni, qualifiche e orario di lavoro: sono queste le richieste che i sindacati autonomi Slai Cobas e Ul Cobas, protagonisti nello scorso fine settimana di un blocco ai cancelli dell’hub logistico di Esselunga a Biandrate, nel Novarese, che ha provocato pesanti problemi di rifornimento ai punti vendita di tutto il nord Italia della catena della famiglia Caprotti, avanzano per poter far rientrare lo stato di agitazione, tuttora aperto.

Lo hanno ribadito ieri nei colloqui di oltre due ore con il prefetto di Novara, Francesco Garsia, che li ha incontrati soprattutto per scongiurare il ricorso a nuovi blocchi con i conseguenti rischi per l’ordine pubblico. Già sabato, infatti, davanti ai cancelli dell’hub logistico di Biandrate sono intervenuti i reparti della polizia in assetto antisommossa. A far deflagrare le proteste – latenti da alcuni mesi, cioè dall’avvento nella gestione del magazzino per conto di Esselunga dell’azienda Brivio e Viganò Service – sono state soprattutto le trenta lettere di sospensione notificate con il blocco del badge d’ingresso. “Abbiamo informato ieri anche il prefetto – ha spiegato all’AGI Massimino Dell’Orfano, delegato Slai Cobas – che le lettere sono in sostanza false, tutte uguali e contestano a tutti episodi banali come le pause caffè senza permesso sollevando il problema del calo di produttività”.

“In realtà – dice il sindacalista – la riduzione di produttività dipende dalla riduzione delle ore remunerate, dal mancato riconoscimento dell’incentivo e dai cambiamenti unilaterali di inquadramento contrattuale”. Come hanno spiegato al Prefetto, ora i sindacati impugneranno le lettere di sospensione. “Attenderemo la risposta – conclude Dell’Orfano – mantenendo lo stato di agitazione fino alla certezza del reintegro dei trenta colleghi”. Per il momento dovrebbero essere scongiurati nuovi blocchi, ma la tensione resta alta.

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