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Cronaca | 21 novembre 2023, 16:00

Pronto soccorso di notte a Magenta, tra decine di accessi e rischio aggressioni per il personale

Sono troppi e spesso ingiustificati gli accessi di notte al pronto soccorso di Magenta. Un dato che si riflette sulle lunghe attese che, inevitabilmente, sarà costretto a sopportare il cittadino

Pronto soccorso di notte a Magenta, tra decine di accessi e rischio aggressioni per il personale

Per comprendere meglio la crisi della sanità lombarda basta trascorrere una notte al pronto soccorso. Un vero e proprio campo di battaglia all’ospedale Fornaroli di Magenta.

Tra il numero elevato di pazienti che arrivano e le aggressioni verbali, quando non diventano qualcosa di peggio. Capitano dei turni di lavoro dove il numero di pazienti, nell’arco di una nottata, arriva a superare le 40 unità. Ma, coloro che hanno veramente necessità di rivolgersi al reparto d’urgenza, sono una minima parte. Gli altri potrebbero essere tutti, tranquillamente, rinviabili al giorno dopo o al medico curante. Ed è così che le attese diventano interminabili e, coloro che non sono urgenti, trascorrono ore e ore ad aspettare. Se poi aggiungiamo la scarsa disponibilità dei medici curanti comprendiamo come qualche tassello manchi.

L’apparato organizzativo potrebbe anche funzionare, ma il medico di turno è talvolta costretto a prescrivere esami che, spesso, si rivelano uno spreco. Questa si chiama medicina difensiva. Ovvero, indicare esami non proprio indispensabili perché se poi si sbaglia diagnosi o vengono trascurati alcuni aspetti diventa un problema.

Si parte dal presupposto che il paziente ha sempre ragione. Pochi giorni fa ad un medico del pronto soccorso del Fornaroli è capitato di visitare una signora che aveva un corpo estraneo in gola. Per l’estrazione del suddetto corpo estraneo si apre una procedura che, inevitabilmente, implica dei costi. Allertare l’ambulanza a disposizione con il personale che ha accompagnato la donna all’ospedale di Legnano dove l’endoscopista reperibile ha proceduto all’estrazione del corpo estraneo. Si investono risorse in un meccanismo che, forse, andrebbe rivisto. C’è poi il grande rischio, per i medici in turno soprattutto notturno, di imbattersi in pazienti che creano problemi. Gli insulti sono tanti, ma per fortuna raramente sfociano in aggressioni fisiche.

Recentemente ad una dottoressa è capitato di dover soccorrere uno straniero dell’Est Europa preso a bottigliate al volto da un gruppo di nordafricani Si era recato in pronto soccorso con le sue gambe, senza richiedere l’ambulanza. Giunto sul lettino ha iniziato ad ingiuriare la dottoressa contraddicendo ogni sua decisione.

Morale, 45 minuti per suturare l’orecchio martoriato di quell’uomo per ricevere come ringraziamento una caterva di insulti. Un rischio elevato quello del turno di notte, tanto più che a vigilare c’è soltanto la guardia giurata privata. Con l’aggiunta dei Carabinieri che potrebbero non essere proprio dietro l’angolo in caso di necessità.

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