Si torna a parlare del celebre Ufo di Magenta, il caso sul quale gli esperti dibattono da decenni e di cui Ticino Notizie ha scritto in un pezzo di Graziano Masperi nell’agosto del 2023 ( https://www.ticinonotizie.it/le-rivelazioni-dello-007-americano-e-il-mistero-dellufo-caduto-a-magenta-nel-1933/).
Nella fattispecie sono stati Roberto Giacobbo e tutto il suo team, tornati ieri sera, lunedì 15 gennaio, con la prima puntata della stagione 2024 di Freedom – Oltre il confine. Il programma divulgativo, in onda su Italia 1 in prima serata, è giunto così alla sua quinta edizione, e nel corso dell’appuntamento di oggi farà conoscere al pubblico tesori e segreti della storia, attraverso i reportage realizzati in Italia e in Grecia, dai gladiatori del Colosseo, alle Grotte di Castellana in Puglia, passando per la vera storia di Antikythera, il primo computer dell’umanità, sino all’isola di Caprera, in Sardegna, per terminare con una capatina a Milano, dove nell’Archivio di Stato sono conservati i documenti sull”UFO di Mussolini‘.
Nella nuova stagione di Freedom – Oltre il confine, 13 puntate in tutto che prendono il via questa sera su Italia 1, Roberto Giacobbo si impegna ancora una volta a far conoscere al suo pubblico alcune delle meraviglie della nostra storia. L’appuntamento di oggi, parte dal Colosseo, a Roma, e da una delle figure emblematiche associate a questo luogo, i Gladiatori, vere super star dell’antichità.
Nel 1933, un Velivolo Non Convenzionale viene ritrovato a Magenta, vicino a Milano: si tratterebbe del primo UFO Crash della storia, 14 anni prima dell’incidente di Roswell in America. Dopo l’evento, il regime fascista istituì un’organizzazione per lo studio del fenomeno: il ‘Gabinetto RS/33’ (‘Ricerche Speciali’), guidato dal Presidente della Regia Accademia d’Italia, Guglielmo Marconi. Le telecamere di Freedom sono entrate nell’Archivio di Stato di Milano, per verificare l’esistenza dei documenti dell’epoca, e nel polo tecnologico di Sesto Calende, per vedere i luoghi dove sarebbe stato nascosto e studiato l’oggetto volante non identificato.
Del primo caso «ufologico» in Italia si sa poco: il regime fascista secretò subito la vicenda – un dispaccio dell’agenzia Stefani di carattere «riservatissimo» lo testimonia -, di cui però continuò a occuparsi un ufficio, il Gabinetto RS/33, di cui faceva parte anche Guglielmo Marconi. A provare a dissolvere la nebbia di mistero che avvolge il fatto è stato Roberto Pinotti, fondatore e segretario del Centro ufologico nazionale. Nel convegno «Ufologia», che si è tenuto, guarda caso, sul Lago Maggiore, ad Arona nel 2017, ha spiegato che «i resti dell’Ufo, che nei disegni viene descritto come un velivolo cilindrico, con una strozzatura poco prima del fondo, con oblò sulla fiancata, da cui uscivano luci bianche e rosse, furono portati nei capannoni della Siai-Marchetti a Vergiate, dove rimasero per 12 anni. Così come i corpi dei piloti, conservati in formalina, a lungo studiati. Si sa che erano alti 1,80, avevano capelli e occhi chiari».
Si capisce quindi perché Mussolini pensò che fossero piloti tedeschi, nonostante l’autorevole parere contrario dello stesso Marconi. L’ipotesi avanzata da Pinotti potrebbe anche ridefinire la storia del periodo pre-bellico: «Il Duce credette, forse, che sarebbe stato opportuno allearsi con una potenza militare come quella della Germania nazista, capace di produrre un velivolo mai visto prima, piuttosto che averla come nemica». Ad ogni buon conto furono gli Alleati a prendere in custodia quelle casse, a guerra finita: negli Anni 50 il personale della US Air Force occupò gli stabilimenti per la manutenzione degli aerei militari e successivamente i resti vennero inviati negli Stati Uniti. E, ad aggiungere ulteriore mistero, chi sapeva e poteva parlare non c’è più. «Stranamente – ha sottolineato Pinotti – le tre persone che erano a conoscenza del trasporto di quelle casse negli Usa sono morte, due in incidenti di mare, una suicida».
Per rivedere la puntata di ieri: https://mediasetinfinity.mediaset.it/programmi-tv/freedom-oltreilconfine_SE000000000615
LE ORIGINI DELL’UFOLOGIA L’ufologia è nata negli Stati Uniti tra agli Anni ’40 e ’50, nel tentativo di trovare spiegazioni scientifiche ai numerosi avvistamenti di oggetti non identificati. Ma queste ricerche potrebbero essere iniziate ben prima, in Italia? Nuove rivelazioni, da fonti dei servizi segreti USA, evidenzierebbero proprio questo. Nel 1933, un Velivolo Non Convenzionale viene ritrovato come detto a Magenta: si tratterebbe del primo UFO Crash della storia, 14 anni prima dell’incidente di Roswell. Dopo l’evento, il regime istituì un’organizzazione per lo studio del fenomeno: il “Gabinetto RS/33” (“Ricerche Speciali”), guidato dal Presidente della Regia Accademia d’Italia, Guglielmo Marconi. Le telecamere di Freedom sono entrate nell’Archivio di Stato di Milano, per verificare l’esistenza dei documenti dell’epoca, e nel polo tecnologico di Sesto Calende, per vedere i luoghi dove sarebbe stato nascosto e studiato il cosiddetto “UFO di Mussolini”.