Cronaca - 31 gennaio 2024, 11:06

Laura Ciriaco rapinata e pestata: «Voi che siete passati e non mi avete soccorsa... qui risiede il problema dell'essere umano»

L'ex concorrente di The Voice racconta sui social l'aggressione avvenuta a Melzo: non solo scippata e picchiata, ma costretta poi a chiamare da sola i soccorsi fino all'arrivo di una coppia di giovani. La sua è una riflessione rivolta a tutti: cosa siamo diventati se non aiutiamo in una simile situazione?

Le foto postate dalla cantante sulla sua pagina Facebook

Un racconto drammatico, che Laura Ciriaco ha pubblicato sui social dopo aver a lungo meditato. E l'ha fatto, perché «vorremmo veder cambiare questo mondo e vogliamo contribuire al cambiamento….spero possa servire soprattutto da riflessione».

Cos'è accaduto all'ex concorrente di The Voice, direttrice artistica della scuola musicale di Cassina de' Pecchi? Qualcuno ha cercato di rapinarla e lei si è difesa, ricevendo pesanti percosse e finendo in ospedale. Ma ciò che amareggia di più è la reazione delle auto quando lei era a terra ferita.

Questo il suo racconto:

Questa è la storia di Laura, 39 anni, alta 173 cm, in perfetta salute

Domenica mattina, alle 11 va a fare la spesa a... Melzo, c’è moltissima nebbia, il parcheggio del supermercato è strapieno quindi è costretta a parcheggiare sul “retro”, diciamo nella parte un po' più distante dall’ingresso ma comunque molto vicino al cancello di entrata/uscita quindi è comunque un posto trafficato tra chi arriva e chi va.

La nebbia è molto molto fitta allora. Parcheggia proprio vicino ai carrelli cosi non dovrà fare km a piedi per rimetterlo a posto poi. Scende dall’auto fa il giro, apre l’altra portiera per prendere buste della spesa e la borsa si gira per prendere il carrello… un uomo, sbucato letteralmente dal nulla, alto, sembra giovane col volto quasi tutto coperto, occhi scuri, forse 20 secondi in tutto.

Prova a strapparle di mano la borsa, d’istinto Laura oppone resistenza, in quel momento non lo sai mica che ... dovresti fare, è l’istinto che “risponde”, il primo colpo arriva dritto in volto spaccandole gli occhiali, poi calci e pugni e spintoni.

Infine ha la meglio lui. Laura molla la borsa e cade a terra.

Grida aiuto, a terra, si tira su e continua a chiedere aiuto. Passano una, due, tre, quattro macchine… non si ferma NESSUNO.

Una domenica mattina, nell’orario di punta. Una sola telecamera all’esterno di un supermercato con un parcheggio grande piu del doppio del supermercato stesso. Telecamera NON FUNZIONANTE.

Chi rapina, per pochi spiccioli, probabilmente è un disperato, non lo so, certo che se usi cosi tanta forza non lo so, di aggettivi me ne verrebbero milioni.

Ma voi… quelli della MACCHINA 1, MACCHINA 2 e così via… che mi avete vista, a terra, a chiedere aiuto, mi avete guardata rallentando e avete tirato oltre, ecco , credo che il problema dell’essere umano risieda più lì, nel guardare il tuo prossimo in difficoltà e non muovere un dito, che non un disperato che per pochi euro è disposto a tutto.

Allora Laura calmati e rifletti….hai il telefono! È ancora attaccato alla carica sul cruscotto perché come sempre, te lo dimentichi e lo prendi all’ultimo. Tirati su e prendi il telefono in auto, tanto non si ferma nessuno, forza ripigliati!

L’istinto ti fa schiacciare un paio di nomi di getto ma poi capisci che non potrebbero aiutarti, sono troppo lontani…il 112 quello devi chiamare…e chiama, muoviti!

Finalmente una coppia di ragazzi si ferma e mi corre incontro…

carabinieri…poi ambulanza…ospedale in codice rosso.

Le parole di uno dei doc: “Laura, sei stata una roccia, vista la tua mano magari mi aspetto che arrivi anche lui a farsi medicare, brava! Per “fortuna” ha beccato te, con questa violenza, una signora di una certa età ci sarebbe rimasta secca. Hai rischiato col colpo in faccia e con la caduta ma evidentemente hai qualcuno che ti protegge cara Laura.

Ma possibile che nessuno ti abbia aiutata? Ma chi ha chiamato i soccorsi? “

“Io dottore”

“Ah”

“Caspita sei stata BRAVISSIMA.”

Ti confesso che dovrai esserlo ancora di più per “lasciare andare lo spavento e il ricordo di questa cosa”

Sono riuscita a “cadere” nel modo “ corretto” con la testa ad un pelo dalla ruota della macchina, sono stata fortunata.

Sembra io abbia solo qualche microfrattura, nulla che non andrá a posto in 30 giorni come da referto. Sono stata fortunata. Sono stata brava.

Ho rischiato di rimanerci SECCA. Mia madre ci sarebbe rimasta SECCA. TUA madre pure. E TU non ti sei fermato.

Sono le 5 del mattino, ci devi riuscire a chiudere gli occhi e non rivedere quella scena.

Ma ci riusciró, non ti preoccupare. Nonno Leucio avrebbe detto “L’Abruzzese si piega solo per raccogliere la genziana” Ci devi riuscire tu a fare i conti con la tua coscienza e a dirti “ho fatto bene a non fermarmi”.

Sono stata Bravissima, sono stata fortunata, sono stata forte.

Io non volevo essere niente.

NON DOVEVO essere niente di tutto questo, non nel parcheggio di un supermercato alle 11.30 di domenica mattina.

Volevo solo fare la spesa.

E la storia si conclude con un vaffa liberatorio, di fronte a quell'amarezza: che mondo è quello in cui nessuno si è fermato a soccorrere, fino a quella coppia di ragazzi?