L’associazione La pace di Renate, nella Brianza lecchese, organizza la prima edizione di una serata aperta di condivisione del momento della rottura del digiuno legato al Ramadan. L’appuntamento, il 5 aprile, è stato fissato all’oratorio del paese. Una scelta “inopportuna” secondo Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale.
“L’oratorio è un centro legato alla parrocchia e quindi alla Chiesa cattolica. Può e deve anche essere un luogo di dialogo, ma non certo – commenta il leghista – di celebrazione di riti legati ad altre religioni come il Ramadan. Sarebbe un po’ come celebrare la Pasqua in una moschea, che senso ha? Ci chiediamo se il parroco di Renate abbia seriamente valutato l’opportunità, anche simbolica, di concedere l’oratorio alla comunità islamica del nostro territorio per celebrare una festa così rappresentativa dell’Islam”.
“Dopo la rimozione dei simboli cristiani nella aule e la chiusura di una scuola nel Milanese, la scelta di concedere un oratorio, da secoli luogo simbolo di aggregazione cristiana, per concludere la preghiera del digiuno in tempo di Ramadan, è qualcosa che preoccupa e che non deve lasciare indifferenti” conclude Corbetta.