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Attualità | 15 ottobre 2024, 12:13

Magenta, la rivelazione del maestro Mario Pachioli: “Mi davano per morto, sono stato miracolato grazie all’intervento di Santa Gianna”

Lo scorso anno donò un bozzetto raffigurante Santa Gianna con l'abbraccio di una bambina. Il parere del medico che lo ha curato, dottor Gian Paolo Leoncini

Magenta, la rivelazione del maestro Mario Pachioli: “Mi davano per morto, sono stato miracolato grazie all’intervento di Santa Gianna”

Il maestro Mario Pachioli, lo avevamo conosciuto lo scorso anno quando donò un bozzetto raffigurante Santa Gianna alla parrocchia di Magenta. Un’opera bella e significativa per lo stesso maestro che ritiene di avere avuto una grazia dalla santa magentina. “Pensavo di dover essere rioperato, mi dicevano addirittura che c’erano ben poche speranze. Invece poi è tutto sparito”, ha commentato. Ma cos’è accaduto al maestro? Il dottor Gian Paolo Leoncini è un medico Cardiologo che vede le cose con l’occhio della scienza. In sintesi a Pachioli era stato diagnosticato un grave danno all’arteria aorta con un pericolo imminente e poi questa diagnosi così grave non è risultata veritiera. “Una patologia gravissima – commenta il medico – Delle due l’una. O era stata effettuata una diagnosi errata o c’è stato un miglioramento non facilmente spiegabile. Mario era già pronto per il cardiochirurgo, ma alla fine non è stato necessario”.

In quel periodo il maestro Pachioli pregò molto e intensamente Santa Gianna. Che ci sia stato l’intervento della santa non lo possiamo certo dimostrare. Ma lui attribuisce questo evolversi degli eventi in maniera positiva alla sua presenza. Lui che è molto devoto a Santa Gianna. “Per me non può che essere andata in questo modo”, assicura. Originario di Vasto dal 1969 Pachioli vive a Firenze. La città dell’arte., la città che il mondo ci invidia. Pachioli ha 75 anni e ha cominciato a lavorare da bambino. Ha lavorato il marmo, la pietra, il bronzo. Arriva dalla povertà e si è costruito un nome grazie alla sua abilità. “Ho pregato tantissimo – continua – c’era con la santa un dialogo continuo mentre ero intento a realizzare l’opera. Sentivo la sua voce che mi parlava mentre la modellavo. Del resto le mamme parlano e ci danno sempre dei consigli”. Pachioli quando lavora si diverte. Per lui realizzare opere come scultore è un gioco oltre ad essere una passione. Pochi i giocattoli che hanno fatto breccia nella sua infanzia e lui si adattava a quel che aveva in mano, modellando la creta. Manifestando, fin da subito, il suo talento.

“Prima di essere un artista bisogna essere artigiani – continua – ho fatto tanti mestieri e tutti mi hanno arricchito”. La bambina che abbraccia santa Gianna è un’opera di una dolcezza infinita e manifesta tutta l’abilità del maestro Pachioli. Il dialogo nelle sue opere è immancabile. Anche in una figura statica perché basta il semplice sguardo. Oggi il mondo è cambiato rispetto a quello che conobbe quando era un ragazzo. “Ho aperto una scuola d’arte – conclude – ma vedo ben pochi giovani animati dall’amore per quel che incontrano. Essere artisti vuol dire cogliere il bello in tutto quello che ci passa accanto, anche le cose che ci appaiono più insignificanti”.

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