Cronaca - 28 novembre 2024, 19:57

Corruzione a Vigevano, Ciocca e la spaccatura nella Lega

Nasce da una spaccatura all'interno della Lega in provincia di Pavia l'inchiesta che ha portato agli arresti il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa con altre 4 persone e che vede indagato tra l'altro l'ex europarlamentare Angelo Ciocca

Nasce da una spaccatura all’interno della Lega in provincia di Pavia l’inchiesta che ha portato agli arresti il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa con altre 4 persone e che vede indagato tra l’altro l’ex europarlamentare Angelo Ciocca.

Ciocca è accusato di essersi adoperato per far cadere il sindaco del suo stesso partito cercando di reclutare consiglieri disposti a dimettersi. Per anni figura di spicco del Carroccio in provincia di Pavia e recordman di preferenze in varie elezioni regionali ed europee, Ciocca negli ultimi anni ha visto calare la sua influenza nel partito locale, in modo particolare in Lomellina, dove i leghisti di peso, a partire dal consigliere regionale ed ex sindaco di Vigevano Andrea Sala, sono passati nella cordata capeggiata dall’ex deputata e ora assessore regionale Elena Lucchini, vogherese, e dal suo compagno Giovanni Palli, sindaco di Varzi e presidente della Provincia.

La rottura è emersa in modo clamoroso proprio all’elezione del presidente della Provincia a fine 2021, quando correvano due candidati dell’area di centrodestra dato che il centrosinistra non riuscì a presentare il suo. Anziché sostenere Palli, appoggiato da tutti i partiti della coalizione, Ciocca puntò su Angelo Bargigia, sindaco di Marzano, perdendo nettamente alla conta dei voti. Bargigia venne poi espulso assieme ad altri rappresentanti della sua lista dal coordinatore regionale della Lega, Fabrizio Cecchetti mentre nessun provvedimento venne preso per Ciocca.

Per le Europee di giugno, ormai finito in minoranza all’interno del suo partito, Ciocca ha allestito una grande campagna elettorale, aprendo decine di sedi in altrettanti comuni della provincia e non solo, ma ha raccolto solo 38.756 preferenze, molto meno della metà di quelle di cinque anni prima, risultando il primo dei non eletti e fallendo il ritorno a Bruxelles. Anche perché Roberto Vannacci, eletto in tutte le circoscrizioni, optò proprio per quella del Nord-Ovest, impedendo così che si liberasse un posto.

da TicinoNotizie.it