IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI OTTOBRE 2024
“155 vittime in 10 mesi raccontano una tragica realtà per la Lombardia, che rimane la prima regione italiana per numero di infortuni mortali sul lavoro. Ma tenendo conto dell’incidenza della mortalità, ossia del numero degli infortuni rispetto alla popolazione lavorativa, la Lombardia si posiziona in zona gialla, ovvero è tra le regioni che nel nostro Paese fanno emergere incidenze di mortalità inferiori alla media nazionale. Ciò nonostante non è retorico affermare che 155 vittime registrate da gennaio a ottobre nella regione più popolosa e tra le più ricche del nostro paese sono la dimostrazione di quanto impegno dobbiamo ancora profondere con il fine di migliorare la sicurezza dei luoghi di lavoro”.
Secondo Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering, si può narrare l’emergenza solo attraverso numeri assoluti e incidenze. Questa la premessa alla presentazione dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti.
IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A OTTOBRE 2024. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine ottobre 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (24,9 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 27,9.
Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che in zona rossa ci sono Pavia (55,0) e Brescia (52,8). In zona arancione: Lodi (29,9). In Zona Gialla: Mantova (27,6), Monza Brianza (27,2) e Sondrio (26,9). In zona bianca: Lecco (20,6), Bergamo (20,4), Cremona (19,4), Milano (17,2), Varese (12,8) e Como (7,5).
INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI DIECI MESI DEL 2024 IN LOMBARDIA
Sono 155 i decessi da gennaio a ottobre 2024 (contro i 139 di fine ottobre del 2023): 112 quelli rilevati in occasione di lavoro (4 in più dello scorso anno) e 43 quelli in itinere (12 in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (39). Seguono: Brescia (34), Bergamo e Pavia (16), Monza Brianza (14), Varese (9), Mantova (7), Lodi (6), Cremona (5), Como (4), Lecco (3) e Sondrio (2).
Mentre Brescia e Milano sono in cima alla graduatoria quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro, rispettivamente con 29 e 26 vittime. Seguono: Pavia (13), Monza Brianza (11), Bergamo (10), Varese e Mantova (5), Lecco, Cremona e Lodi (3), Como e Sondrio (2).
ALLA FINE DI OTTOBRE 2024 IL NUMERO DI DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI AUMENTA ANCHE SE DI POCO RISPETTO AL 2023 (CIRCA +0,3%)
A fine ottobre 2024 le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto allo stesso periodo del 2023: erano 91.101 e ora sono 91.414.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN LOMBARDIA
Le Attività Manifatturiere, alla fine di ottobre 2024, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (13.536). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (5.794), Commercio (5.040), Sanità (4.890) e Costruzioni (4.875).
È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI
È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (30.411), seguita da: Brescia (12.745), Bergamo (10.748), Varese (8.153), Monza Brianza (6.417), Como (4.362), Mantova (4.179), Pavia (3.931), Cremona (3.831), Lecco (2.909), Lodi (1.922) e Sondrio (1.806).
INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ: ECCO LE STATISTICHE
Infine, sono 32.462 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (25.053 in occasione di lavoro) e 58.952 quelle degli uomini (50.181 in occasione di lavoro). E sono 16 le donne che hanno perso la vita: 10 in occasione di lavoro e 6 in itinere.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 23.662 su 91.414 (circa il 26%). E sono 19.355 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro.
Sono 49 i lavoratori stranieri deceduti nei primi dieci mesi del 2024 su un totale di 155 (quasi 1 su 3), 38 dei quali in occasione di lavoro su un totale di 112 (oltre una vittima su tre è straniera).
COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.