Il pm della Procura della Repubblica di Novara Paolo Verri ha chiesto il rinvio a giudizio di Emilio Garini, 61 anni, agente immobiliare di Milano, accusato dei reati di omicidio volontario aggravato e premeditato, distruzione di cadavere, e truffa ai danni dello Stato. L’uomo, attualmente in carcere, in attesa dell’imminente udienza preliminare. E’ l’epilogo di una vicenda intricata e dai contorni paradossali, quasi la trama di un film.
Tutto è cominciato nell’ottobre del 2022 quando nella frazione di San Martino di Trecate, nel novarese, nell’area del Parco del Ticino, sono state rinvenute alcune ossa umane. I tecnici del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano, analizzando i reperti, hanno trovato una protesi perfettamente conservata tra le vertebre L3 ed L4 della colonna vertebrale, su cui risultavano ben evidenti sia il marchio di fabbrica che il numero di matricola. In breve tempo quindi gli investigatori sono risaliti alla ditta produttrice della protesi individuando l’ospedale a cui era stata venduta. Si trattava dell’ospedale Galeazzi di Milano dai cui archivi i Carabinieri sono risaliti ad un elenco di 7 persone alle quali erano state impiantate protesi con lo stesso numero di matricola. Sei di loro sono stati facilmente rintracciati. Mentre in un caso qualcosa non tornava. La persona in questione era Liliana Agnani, una donna del 1933, della quale non si trovavano tracce. Grazie alla collaborazione del medico curante della donna, è stato contattato il figlio, appunto, Emilio Garini. Al telefono l’uomo dichiarava al medico che la mamma godeva di ottima salute e si trovava in Veneto presso un fratello. Fratello che, però, ad una semplice verifica risultava essere deceduto diversi anni prima.
Da quel momento il focus delle indagini si è concentrato sul Garini. Ne è emersa una storia incredibile. Presso l’abitazione dell’anziana a Milano abitava una figlia dell’indagato. Sentita dagli investigatori, la donna ha dichiarato che la nonna era deceduta ma non era in grado di spiegare le modalità del decesso e del funerale. “Il papà – ha spiegato ai Carabinieri – ci ha detto che è morta in ospedale ed è stata cremata”. Questo ha fatto crescere i sospetti sul Garini. Le indagini hanno accertato che nella serata del 18 maggio del 2022 Garini si è recato con la madre nella zona dove sarebbero state poi ritrovate le ossa, e secondo l’accusa, qui l’avrebbe uccisa abbandonando il corpo sulla riva di una lanca del Ticino.
Secondo la Procura, il delitto sarebbe stato premeditato: Garini voleva liberarsi del “peso dell’accudimento della madre e nei giorni precedenti avrebbe effettuato anche un sopralluogo nella zona. Inoltre, per confondere ulteriormente le acque, aveva fatto celebrare una messa a suffragio della madre in una chiesa del quartiere popolare della Barona di Milano, ovviamente senza il feretro, ma con una fotografia posta sull’altare. Se Garini sarà rinviato a giudizio, il processo sarà celebrato in Corte d’Assise a Novara.