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Attualità | 16 dicembre 2024, 20:26

Magenta dice addio ad Antonio Schiumerini: “Il Calzolaio”

Oggi la sua attività continua a vivere grazie al figlio Alessandro che porta avanti la passione e l'amore per quel lavoro lasciatogli in dote dal papà

Magenta dice addio ad Antonio Schiumerini: “Il Calzolaio”

In una Magenta che cambia pelle ed è sempre più anonima e figlia dei ‘non luoghi’ già teorizzati da Marc Augè, le antiche botteghe, ma ancor più le antiche professioni artigiane, rappresentano un valore aggiunto, che va oltre l’ambito commerciale.

La loro cifra sta, appunto, in chi coltiva quella passione, che è lì a metà tra lavoro e amore per quel che si fa a prescindere.

Un amore che ti fa andare avanti, traguardare anche i momenti più cupi e difficili, non sentire la fatica, perché il mondo sembra andare in un’altra direzione e tu invece ostinatamente vai avanti controcorrente.

E’ la storia dei calzolai piuttosto che dei sarti. Merce rara, rarissima anche in comunità medio piccole come le nostre.

L’antica professione del calzolaio nella nostra Magenta avevano un nome e cognome: Antonio Schiumerini. 

Il suo negozio, o meglio, pardon la sua bottega di Piazza Kennedy era un autentico laboratorio dove si cercava di riparare tutto. Quella era la missione. Un passione tramandata al figlio Alessandro che la porta avanti e oggi ancor di più con tutto l’amore che gli ha trasmesso papà Antonio per quel mestiere.

Papà Antonio, non c’è più. Se ne è andato a 75 anni, stava male da tempo. Era ricoverato presso l’Ospedale di Novara. Già nei mesi addietro si era consumato il ‘passaggio di consegne’.

Papà Antonio non ce la faceva più a stare dietro al bancone. Ma nel frattempo aveva insegnato tutti i trucchi del mestiere ad Alessandro, sempre sorridente e disponibile con i clienti.

Tu gli portavi un paio di scarpe da riparare e lui ti spiegava con dovizia di particolari cosa bisognava fare per risolvere il problema.

Ma fa così del resto un artigiano vero. Quei ragazzi cresciuti a bottega che trattano il cuoio delle scarpe con la stessa cura con cui si maneggia un prezioso gioiello.

Domani pomeriggio nella chiesa dell’Assunta di Trecate alle 14,30 ci sarà l’ultimo saluto ‘Al Calzolaio’ per eccellenza. Non fiori ma opere di bene.

Un messaggio che è la metafora perfetta di chi ha vissuto un’esistenza dietro i riflettori ma che faticando e faticando ha svolto una funzione prim’ancora sociale preziosissima per la nostra realtà locale.

F.V. Ticino Notizie

 

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