Carlo Garavaglia è un ex pilota militare dell’Aeronautica Italiana che abbiamo già conosciuto al ricordo del pilota americano Harry Patridge. E’ di Bernate Ticino e oggi è pilota civile, ma ricorda sempre con grande affetto il suo trascorso da pilota di caccia. Un mestiere affascinante, rischioso, che necessità di grande preparazione fisica e mentale. Garavaglia è legatissimo al suo territorio e oggi ci parla di un dono che gli è stato fatto da Achille Ranzini, legato allo storico stabilimento della Saffa di Pontenuovo di Magenta. “Parliamo di un contenitore di alluminio che faceva parte dell’equipaggiamento di volo di un pilota da caccia. – ricorda Garavaglia – Nello specifico era contenuto in una piccola sacca di questo giubbotto chiamato Secumar che veniva indossato da noi piloti ogni volta che uscivamo in volo. In questo contenitore ci sono dei fiammiferi speciali controvento, che garantiscono l’accensione anche in presenza di vento. In caso di lancio per problemi all’aereo c’era possibilità che si sarebbero trascorse delle notti all’aperto in attesa di essere recuperati. Questi fiammiferi aiutavano noi piloti ad accendere il fuoco senza problemi”.
Tali fiammiferi sono sempre stati prodotti dalla Saffa di Pontenuovo. In questa azienda lavorava Achille Ranzini di Boffalora che ha donato al pilota un contenitore nel quale c’è stampato sopra la dicitura ‘Aeronautica Militare Italiana’. “Fiammiferi a me molto cari perché fanno parte del mio passato. – conclude Garavaglia – Questi che ho in mano sono del 1971. La cosa incredibile è che da allora sono ancora perfettamente funzionanti”. Garavaglia ha provato ad accenderli. Un gesto simbolico che riporta alla luce un pezzo di storia industriale italiana, avvenuto grazie a un regalo di Achille Ranzini, l’ultimo direttore di produzione. Fondata nel 1800 la Saffa ha cessato la sua produzione a metà degli anni ’90, per poi evolversi con il nome di Italmach e chiudere definitivamente nei primi anni 2000, quando perse il diritto di monopolio in Italia. I fiammiferi controvento utilizzati dall’aeronautica militare, erano progettati per essere utilizzati in caso di espulsione del pilota, un’innovazione che dimostrava l’impegno della Saffa nella sicurezza e nella tecnologia. Oltre ai fiammiferi, la Saffa è celebre per aver ricevuto il prestigioso Compasso d’Oro per le cugine realizzate da Gio Ponti e per aver prodotto le prime fibre di carbonio in Italia, un traguardo significativo per l’industria a livello nazionale. Una foto iconica ritrae Achille Ranzini mentre incontra Moser, discutendo della famosa ruota lenticolare in carbonio, un altro esempio della creatività e dell’innovazione che hanno caratterizzato la SAFFA e le sue consociate.
Il lato romantico di questa storia si svela nella scintilla della fiamma un simbolo di continuità e resistenza di fronte al passare del tempo. Un atto che non solo celebra la memoria di un’azienda che ha segnato un’epoca, ma anche l’ingegno e la passione di coloro che hanno lavorato per rendere possibili questi traguardi. La storia dei fiammiferi della Staffa Controvento ci ricorda che, anche dopo decenni, l’innovazione e la tradizione possono ritornare, accendendo nuove speranze e rinnovando il legame con il passato.