La continuità delle cure è uno dei principali obiettivi del Sistema Sanitario Nazionale, intesa sia come integrazione tra i diversi professionisti in un quadro unitario (lavoro in team, percorsi diagnostico-terapeutici condivisi), sia come continuità tra i vari livelli di assistenza, in particolare nel delicato passaggio tra ospedale e territorio.
L’aumento di pazienti cronici affetti da pluri-patologie, spesso con esigenze sanitarie e socio-assistenziali complesse, prolunga i tempi di degenza ospedaliera e rende indispensabile il coinvolgimento di servizi esterni alle strutture sanitarie. In questo contesto, la gestione delle cure palliative tra ospedale e territorio diventa un pilastro essenziale.
Il bisogno crescente di cure palliative
Il tema delle cure palliative è in espansione e sempre più sentito, con un aumento della domanda legato all’invecchiamento della popolazione e alla prevalenza di pazienti affetti da malattie croniche.
“Grazie alla collaborazione tra la Direzione Medica di Presidio, la Direzione Sanitaria, la SSD Hospice - Cure Palliative, la SC Medicina Generale 1 e la SC Oncologia Medica, puntiamo ad accrescere ulteriormente la qualità dei servizi – spiega il Prof. Marco Vincenzo Lenti, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative dell’Università di Pavia -; ed è con questo obiettivo che nel 2023 è nata la Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative che ha sede presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, nelle strutture di Medicina Generale 1, diretta dal Prof. Antonio Di Sabatino, di Oncologia, diretta dal Prof. Paolo Pedrazzoli, e di Cure Palliative di Belgioioso, di cui è Responsabile la Dott.ssa Chiara Broglia. La Rete della Scuola comprende anche altre Strutture pavesi come l’Istituto Maugeri e numerose Fondazioni del territorio, nonché la AUSL di Piacenza e l’ASL di Alessandria”.
Un approccio globale e integrato
“La natura delle cure palliative si caratterizza come un approccio globale, rivolto non solo ai pazienti, ma anche alle famiglie coinvolte in patologie cronico-evolutive che si estende oltre l’area oncoematologica storica - commenta la Dott.ssa Alba Muzzi, direttore medico di presidio e direttore sanitario ff della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo-. Per questa ragione vogliamo promuovere percorsi professionali che valorizzino l’interprofessionalità e l’importanza di un approccio integrato, in un contesto in cui convergono competenze specializzate da molteplici professioni (medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, assistenti spirituali e volontari), oltre che il supporto di familiari, amici e della comunità.”
La Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo prosegue il suo impegno nel garantire una continuità assistenziale efficace e un percorso formativo di alto livello per tutti i professionisti coinvolti nel delicato ambito delle cure palliative.