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Cronaca | 16 gennaio 2025, 17:16

Novara: controlli su divieto avvicinamento, eseguite sei misure cautelari

Nel giro dell’ultimo mese eseguite dalla Polizia di Stato di Novara

Novara: controlli su divieto avvicinamento, eseguite sei misure cautelari

Nel giro dell’ultimo mese la Polizia di Stato di Novara, nello specifico la II sezione della Squadra Mobile della Questura, che si occupa di reati contro la persona, in danno ai minori e reati sessuali, ha eseguito sei misure cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria, a seguito di indagini scaturite da segnalazioni provenienti dall’Ufficio Denunce o da richieste di intervento al 112.

Il 19 novembre la Squadra Volante ha deferito in stato di libertà un ragazzo con patologia psichiatrica per il reato di maltrattamenti in famiglia iniziati dall’anno 2008 ai danni del padre. A seguito dei dovuti accertamenti, il figlio è stato inserito una struttura riabilitativa per provvedere al meglio alle sue esigenze mentre, per mettere in sicurezza il padre, è stato applicato un dispositivo elettronico per assicurare una distanza minima dal figlio.

In un secondo caso una donna pakistana in regola sul territorio ha chiesto il ricongiungimento familiare con il marito connazionale. Questi, una volta giunto in Italia nel mese di agosto, avrebbe iniziato a usare violenza con minacce di morte e botte arrivando ad appostarsi fuori dal palazzo della Prefettura dove lei si era recata per una pratica di immigrazione.

Il 28 novembre, invece, una donna ha denunciato l’ex compagno, nonché ex datore di lavoro per atti persecutori, in quanto questi, dopo la fine della relazione, si sarebbe presentato sotto casa, seguendola e contattandola telefonicamente facendo anche capire che sapesse dove e con chi si trovasse. In un altro caso un uomo ha denunciato una ex amante la quale, dopo aver tentato di chiudere con lui, avrebbe iniziato a molestarlo, inviando fotografie di nudo e seguendo la moglie e i suoi familiari sui social a minacciarlo di morte e di diffusione di video alcuni sessualmente espliciti, arrivando a presentarsi sotto casa di lui insieme ad alcuni amici per cercare un confronto fisico. In tutti questi ed altri casi, ai presunti autori di reato è stato applicato il braccialetto elettronico.

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