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Cronaca | 29 gennaio 2025, 12:37

Vigevano, detenuto 55enne si toglie la vita in cella. La Uilpa: "E' già il nono nel 2025"

La nota del sindacato di Polizia Penitenziaria

Vigevano, detenuto 55enne si toglie la vita in cella. La Uilpa: "E' già il nono nel 2025"

“Italiano, 55 anni, avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2027, ma ieri pomeriggio ha deciso di farla finita impiccandosi nella sua cella della Casa di Reclusione di Vigevano. Subito soccorso, è stato condotto in fin di vita in ospedale, ma è spirato poco dopo. Salgono così a 9 i detenuti, cui bisogna aggiungere un operatore, che dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita in tutto il Paese, in una strage che prosegue sulla scia del 2024, quando si è battuto ogni record negativo, con 89 reclusi e 7 agenti suicidi.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

Il tanto sbandierato decreto carceri (infaustamente definito svuota-carceri), palesemente, non ha prodotto alcun effetto tangibile e ora si scopre pure che la declamata possibilità d’ampliare il ricorso alle misure alternative, anche con l’introduzione dell’albo delle comunità, se e quando andrà in esecuzione, potrà interessare al massimo 206 detenuti all’anno. A fronte di un sovraffollamento in costante crescita e che fa già segnare 16mila ristretti oltre i posti disponibili, è come discutere del sesso degli angeli. Analogamente, le ripetutamente propagandate assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, al cui reale fabbisogno mancano più di 18mila agenti, bastano a malapena a coprire il turn over, mentre nel contempo si ampliano i contingenti impiegati al difuori delle strutture penitenziarie e in uffici ministeriali”, spiega Il Segretario della UILPA PP.

La crisi del sistema d’esecuzione penale e, particolarmente, di quello inframurario è tale da richiedere misure di carattere emergenziale. Va deflazionata la densità detentiva, necessita potenziare urgentemente il Corpo di polizia penitenziaria, ai cui appartenenti continuano a essere negati diritti anche di rango costituzionale, serve assicurare l’assistenza sanitaria e vanno messe in campo riforme complessive. Politicamente e moralmente, occorre fermare la carneficina e restituire legalità alle carceri, per chi vi è ristretto e per chi, lavorandoci, cerca ogni giorno per come può di mettere una pezza alle moltissime falle, non sempre riuscendovi in un contenitore che fa  acqua  da  tutte  le parti”, conclude De Fazio.

comunicato stampa Uilpa Polizia Penitenziaria

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