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Cronaca | 03 febbraio 2025, 19:03

Spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio provinciale, i carabinieri arrestano quattro persone

Blitz della compagnia di Stradella

Spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio provinciale, i carabinieri arrestano quattro persone

I Carabinieri della Compagnia di Stradella, coadiuvati dai Reparti competenti per territorio, nel corso della mattinata odierna, hanno arrestato quattro persone di origine marocchina, accusate a vario titolo tra loro, di detenzione e spaccio continuato di stupefacenti in concorso, in esecuzione di ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emesse dal G.I.P. del Tribunale di Pavia (soggetti arrestati residenti nei comuni di Vigevano e Milano o detenuti per altra causa), nonché effettuato 6 perquisizioni a carico di altri soggetti (fiancheggiatori) residenti nelle province di Milano, Pavia, Novara ed Avellino.

L’attività è iniziata nel 2020 ed ha preso avvio dalle numerose segnalazioni di privati cittadini che avevano rappresentato una consistente movimentazione di auto, soprattutto in loc. Colombera di Broni nonché da una precedente attività investigativa del Nucleo Operativo di Stradella.

Dalle attività tecniche e di intercettazione poste in essere, e dai servizi compiuti, si è appurato - infatti - che nella zona indicata, ribattezzata dagli spacciatori e dagli acquirenti con l’appellativo di “Colombia”, fioriva un’intensa attività di spaccio che insisteva anche su altre zone limitrofe anch’esse facenti parte del codice usato dagli acquirenti e dagli spacciatori e appellate “Xilopan” (sita in fraz. Casa Storini all’altezza del cavalcavia dell’autostrada), Cimitero (cimitero sito sulla SS 617, dove si trova un boschetto utilizzato dal gruppo per ripararsi e nascondersi dalla strada), Casettina nella stradina (costruzione abbandonata sita in Via Rosa Nera) e Casettina della notte (sita in Broni sulla sp/82).

Anche in questa indagine, è stato possibile risalire con accuratezza al modus operandi utilizzato. Gli acquirenti, infatti, prendevano accordi telefonici sui c/d telefoni citofono di spaccio, tramite cui effettuavano l’ordine e ricevevano istruzioni su dove recarsi per ritirare lo stupefacente (postazioni che venivano cambiate con grande frequenza).

La pericolosità del sodalizio era stata era avvalorata anche dal fatto che nei controlli effettuati sui veicoli di clienti compiacenti che trasportavano gli spacciatori, nonché in alcune zone di spaccio, erano state rinvenute alcune armi bianche e in una circostanza anche un “machete” di ragguardevole dimensione, del quale gli spacciatori si servivano non solo per rintuzzare eventuali aggressioni finalizzate al controllo del territorio ma anche nelle quotidiane attività di spaccio come deterrente per i clienti più pretenziosi.

I pedinamenti condotti permettevano di individuare anche il deposito di alcuni fornitori del gruppo, a Landriano, in aperta campagna, ove, in un campo, venivano interrate e stoccate le scorte di stupefacente destinate ad essere consegnate ai vari gruppi di spaccio del milanese e del pavese che ne facevano richiesta. Nel corso dell’attività, veniva complessivamente sequestrato 1,5 kg circa di cocaina e venivano controllati e segnalati alle competenti Prefetture circa 40 clienti trovati in possesso di modiche quantità di stupefacenti.

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