Il suo brano in gara, ‘Damme 'na mano’, celebra la canzone romana tradizionale, allontanandosi dal suo genere, la trap: Tony Effe è uno dei concorrenti più discussi di questo Festival. “Da piccolo ascoltavo la trap, ma non per i testi: era di moda, mi dava energia. A volte non dice niente, a volte dice tutto”. Al festival canta in dialetto, ma negli ultimi mesi non sono mancate critiche, spesso forti, legate ai contenuti delle sue canzoni. "Sono un ragazzo, e quando arrivano messaggi non costruttivi ci rimango male - spiega -. Capisco che le canzoni possano non piacere, è soggettivo, ma a volte sono solo critiche che fanno male. Poi se i brani vengono ascoltati, sono i numeri a parlare. E poi è anche un discorso generazionale: se i ragazzi si divertono e si immedesimano, per me vuol dire che è un buon lavoro”.
“Sento di avere molta strada da fare, soprattutto nel canto - continua a spiegare - So di aver lavorato tanto, e che se lavori i risultati arrivano. Mia madre, quando ho iniziato a scrivere i miei pezzi, mi chiedeva perché non andassi a lavorare. Io ero convinto che ce l’avrei fatta, sapevo che avrei potuto andare avanti”.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per chiarire il disappunto dell’artista per essere stato privato della collana prima della sua esibizione della terza serata del Festival. "La collana mi è stata tolta prima di salire sul palco perché di un marchio riconoscibile, ma per noi rapper gli outfit sono una cosa importante. Non è realmente un superpotere, è l’immaginario, è quello che rappresenta. Altri artisti prima di me sono saliti con gioielli riconoscibili, e mi ha fatto arrabbiare perché a me è stata tolta e ad altri no”. Questo episodio ha suscitato discussioni, con Rai che ha spiegato che esiste una norma che vieta riferimenti a marchi distintivi, anche indirettamente, per gli artisti in gara.
Nella serata delle cover, Tony Effe si esibirà insieme a Noemi interpretando "Tutto il resto è noia" di Franco Califano, un ulteriore omaggio alla città di Roma e al celebre cantautore: "Mi sono tranquillizzato quando una responsabile della Rai mi ha detto che sarebbe stato fiero, era sua amica. È un onore, ma mi sono un po’ messo nei casini, me ne rendo conto”.
Parlando del suo legame con Roma, Tony ha dichiarato: "Roma è la città in cui sono cresciuto. Oggi è San Valentino e sono molto romantico grazie a lei e a quello che è stata per me." Ha inoltre espresso il desiderio di esprimersi in dialetto, affermando: "Avevo da tempo il desiderio di fare un pezzo in dialetto e questa mi sembrava l’occasione giusta”.
Riguardo alla cultura hip hop, anche il discografico che accompagna l’artista ha sottolineato l'importanza di raccontare la realtà del mondo trap: "I testi devono essere crudi, non rappresentano quello che fa realmente nella vita chi canta, ma di quello che c’è là fuori. Dalle comunità sono usciti artisti come Baby Gang, che hanno trovato come unico sfogo per non fare più le rapine proprio il rap. Diversi gruppi raccontano quello che è la società, serve che qualcuno la dipinga, anche le cose più crude. Sappiamo che è uno slang, e che il look è parte di questo mondo”.