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Attualità | 05 marzo 2025, 13:04

Il Kintsugi della rinascita va in scena il 7 marzo a Pavia: 16 pazienti oncologiche protagoniste di un viaggio di resilienza e trasformazione

Tutti i dettagli dell'iniziativa

Il Kintsugi della rinascita va in scena il 7 marzo a Pavia: 16 pazienti oncologiche protagoniste di un viaggio di resilienza e trasformazione

“Frammenti di luce” è lo spettacolo che CNAO, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e IRCCS Maugeri dedicano alle pazienti oncologiche, in vista della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. Grazie alla collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Brera, 16 donne “racconteranno” attraverso l’arte le loro cicatrici, rendendole visibili, “belle” nella loro imperfezione e dense di significato, invitando a guardare la malattia attraverso un prisma di forza, bellezza e trasformazione. Le testimonianze di Giorgia, Monica e Lorenza.

Gli oggetti rotti e poi riparati spesso acquistano più fascino degli originali: raccontano una storia, trasmettono un senso di vita vissuta, sembrano più autentici, forse perché, come cantava Leonard Cohen, “c’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce”. Su questa intuizione, nell’antico Giappone è nata una vera e propria forma d’arte, la pratica del Kintsugi, che consiste nel restaurare ceramiche rotte con l’oro, per esaltare la bellezza delle crepe invece di nasconderle. Lo stesso faranno 16 pazienti oncologiche di CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia), Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e IRCCS Maugeri di Pavia che, in occasione dell’evento “Frammenti di luce” il prossimo 7 marzo, metteranno in scena le loro storie di resilienza. Presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia con il patrocinio del Comune, danza, musica, fotografia, scultura, costume e pittura, legati dal filo d’oro del Kintsugi, prenderanno per mano lo spettatore conducendolo in un viaggio metaforico, attraverso un percorso di lacerazione, riparazione e rinascita.

Ad aprire letteralmente le danze, le ballerine della Scuola MC360 di Pavia che interpreteranno il senso di prigionia legato all’attesa della diagnosi, accompagnate al piano dal Maestro Eros Cristiani, direttore musicale di tutto l’evento, e dalle stesse voci di alcune pazienti, in un mix di musica classica ed elettronica. Seguirà un intervento sulla resilienza e la rinascita con Gabriella Pravettoni, professoressa ordinaria di Psicologia Cognitiva e Decision Making Medico all’Università degli Studi di Milano e direttrice della Divisione di Psico-Oncologia presso lo IEO, e Mauro Boldrini, direttore della Comunicazione di AIOM.

Il testimone passerà poi agli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, le cui opere interagiranno con le pazienti “performer” in 4 momenti, ciascuno dei quali dedicato a una particolare forma d’arte e all’esplorazione di una “stagione” della malattia. Si parte con l’autunno e la fotografia: un video immergerà il pubblico nelle storie di 3 pazienti, nella stagione del dubbio, del raccoglimento e dell’interiorità. In inverno, altre donne saliranno sul palco portando con sé sculture che rappresentano la loro visione del mondo cristallizzata dalla paura della malattia. Ma, finalmente, inizia il disgelo e in primavera nuove pazienti sfileranno indossando camici d’ospedale sui quali è stata evidenziata una crepa, in corrispondenza della sede del tumore, riparata con fili d’oro proprio secondo l’arte del Kintsugi. In estate, le partecipanti diventeranno autrici della propria rinascita attraverso la pittura.

“Il Kintsugi esprime l’estetica delle imperfezioni, della fragilità, dell’asimmetrico, del non finito”, spiega Claudia Augusta Botta, visual artist, storica del costume e docente all’Accademia delle Belle Arti di Brera. “Lo fa attraverso la riparazione di qualcosa che si è infranto, spezzato nella sua interezza, trasformando quello che potrebbe sembrare un difetto o una ferita in un punto di forza. Questa pratica esercita alla resilienza, alla capacità di accettazione dei processi di decadimento delle cose. Fare arte comporta una ricerca continua e ripetuti aggiustamenti, volti verso una perfezione di cui sentiamo una sorta di inspiegabile nostalgia, ma fortunatamente attraverso i suoi linguaggi, le sue opere e la sua voce, ci rende consapevoli di quanto l’imperfezione sia umana e di quanto la bellezza sia fatta anche di questo. Insieme ai colleghi Cosmo Laera, Donata Lazzarini e Dani Vescovi – rispettivamente docenti di fotografia, scultura e pittura – siamo lieti di aver fatto da tutor agli studenti che hanno partecipato al progetto, certi che sia stata per loro un’esperienza formativa, sul piano professionale e umano”.

 

Le acconciature delle pazienti saranno realizzate dagli allievi del Centro Professionale CIOFS di Pavia, mentre Revlon, beauty partner dell'evento, affiderà ai suoi make-up artist la creazione di look unici ispirati al Kintsugi. Le imperfezioni del viso e della pelle verranno celebrate con linee dorate, simbolo di resilienza e rinascita, trasformando ogni segno del percorso di cura in un elemento di straordinaria bellezza.

Anche quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, i 3 centri di cura di Pavia hanno organizzato un evento dedicato a tutte le pazienti oncologiche, con l’obiettivo di aiutarle ad affrontare la vita durante e dopo il tumore. Un'occasione per trasformare i segni lasciati dalla malattia in simboli di forza, riconoscendo la malattia come un'opportunità di crescita. Un percorso di trasformazione che le conduce a ritrovarsi più forti e migliori.

“Ancora una volta, queste 3 realtà d’eccellenza confermano la loro capacità di fare rete e offrire una presa in carico multidisciplinare e olistica dei pazienti”, commenta la professoressa Ester Orlandi, Direttore del Dipartimento Clinico del CNAO e ricercatrice presso l’Università di Pavia. “L’oncologia moderna ormai non può prescindere dall’attenzione verso il benessere psico-fisico globale della persona. Oltre alle migliori cure mediche, dobbiamo essere in grado di fornire ai nostri pazienti strumenti utili a ricucire le lacerazioni emotive che si portano dentro. Le difficoltà, la sofferenza, le ferite prodotte della malattia possono essere ‘riparate’, diventando parte fondamentale di un percorso di rinascita e rinnovata forza e fiducia”.

“In occasione della Festa della Donna, ‘Frammenti di Luce’ celebra la forza e la bellezza delle donne, anche nei momenti più difficili come una diagnosi oncologica – sottolinea Chiara Cassani, ginecologo oncologo dell’IRCCS Policlinico San Matteo –. La malattia è un evento traumatico, che può ferire corpo e anima, facendo perdere il senso della bellezza. Attraverso l'arte, in tutte le sue forme, raccontiamo le esperienze di sedici donne che hanno affrontato la malattia, trasformando il loro vissuto in creatività e condivisione. L’evento esplora l'arte come strumento di espressione, trasformazione e riscoperta della bellezza, anche nelle situazioni più complesse, offrendo una nuova consapevolezza e armonia. ‘Frammenti di Luce’ è un tributo alle donne e alla loro capacità di illuminare ogni fase della vita”.

“Le cicatrici sono segni sul nostro corpo che raccontano una storia; quest'anno vogliamo raccontare storie di guarigione, di speranza e di resilienza attraverso la forza delle donne – aggiunge la professoressa Laura Locati, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’IRCCS Maugeri Pavia –. Oggi le possibilità di guarigione sono aumentate ma non dobbiamo dimenticare le cicatrici che, a volte, rappresentano gli esiti delle cure. È fondamentale incominciare a pensare a percorsi multidisciplinari che includano il supporto psicologico e nutrizionale e l'attività fisica in preparazione alle cure oncologiche e a percorsi riabilitativi che siano in grado di far ritornare le nostre pazienti alla vita prima della diagnosi. In Maugeri abbiamo appena festeggiato con successo il primo anno di attività per la riabilitazione del pavimento pelvico e stiamo mettendo a punto nuovi percorsi ambulatoriali seguendo la filosofia dei percorsi riabilitativi”.

Tra le protagoniste, pronte a salire sul palcoscenico il prossimo 7 marzo, Giorgia, che riceve una diagnosi di tumore a poco più di 20 anni. Da quel momento, la sua vita si divide in “AC e DC” (avanti cancro e dopo cancro, come è solita dire): “Ho guardato la morte in faccia e oggi sento dentro di me una forte ‘urgenza di vivere’, devo realizzare il mio sogno e laurearmi in filosofia. Lotto ogni giorno per scindere me stessa dalla mia patologia, ma è grazie a ‘lei’ se ho capito, prima di tanti coetanei, il senso profondo della vita e sono diventata più forte”.

Entusiasta del progetto e dello scambio con gli studenti dell’Accademia di Brera Monica, che è “grata” alla sua esperienza di paziente, grazie alla quale è tornata a dipingere: “É stato un percorso che ha curato l'anima oltre che il corpo. L'arte mi ha sostenuto immensamente e non mi ha mai fatta sentire sola. Anche con il tumore, dobbiamo continuare a essere ‘cacciatrici di orizzonti’, ognuno del proprio”.

A condividere la propria storia anche Lorenza: nel 2020 si trova ad affrontare lo stesso tumore che, pochi anni prima, le aveva portato via la mamma. “La paura era tantissima. Notti insonni, attacchi di panico. Eppure, nonostante tutto, lo spirito positivo, la speranza e il desiderio fortissimo di veder crescere mio figlio mi hanno aiutata a superare questo periodo buio della mia vita”.

Al termine dello spettacolo, 2 pazienti leggeranno una lettera rivolta a sé stesse, intervallate da Eros Cristiani che eseguirà il brano di Niccolò Fabi “Costruire”, un invito a vedere la bellezza in ciò che è imperfetto e fragile. Il sipario si chiuderà sul corpo di ballo, che eseguirà un’ultima danza insieme a tutte le donne protagoniste dell’evento, unite da un lunghissimo nastro dorato che le accomuna nell’atto di riparazione delle loro cicatrici.

La manifestazione ha ricevuto il patrocinio di numerose realtà del Terzo Settore, quali: AMOS Pavia - Associazione Amici dell'Oncologia del San Matteo, Pavia Donna ADOS, Amiche per mano, Antigone Pavia APS, Associazione Le Bussole, Le Perle di Lunia, Mamanonmama APS, Salute Donna Onlus e Salute Uomo, Sex and the Cancer.

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