Una consulenza disposta nei mesi scorsi dalla Procura di Pavia avrebbe confermato che sotto le unghie di Chiara Poggi, in più punti, erano presenti tracce di Dna riconducibile ad Andrea Sempio, l’amico del fratello della 26enne uccisa nell’agosto 2007 a Garlasco.
E’ quanto riferiscono all’ANSA fonti vicine alle indagini. A dare il via ai nuovi accertamenti è stata l’avvocato Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, che ha affidato a un laboratorio di genetica di fama internazionale, con sede all’estero, il compito di analizzare nuovamente i reperti biologici, i quali hanno dato esito positivo. Esito che avrebbe trovato riscontro anche nella consulenza della procura.
Nel marzo del 2017 il gip di Pavia Fabio Lambertucci, archiviò l’inchiesta su Andrea Sempio, oggi 37 anni, accusato del delitto di via Pascoli. Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta del pm Mario Venditti, aveva respinto la richiesta della madre di Stasi di riaprire il caso per alcune dichiarazioni e circostanze “sospette”, a dire della difesa del condannato, messe in atto dall’amico del fratello della vittima. Secondo gli allora legali di Stasi sulle unghie della vittima ci sarebbe stata una traccia genetica riconducibile a Sempio. Il gip “evitando di interrogarsi sul rispetto dei principi di riservatezza” per reperire il Dna di Sempio – estratto da una bottiglietta d’acqua, una tazzina da caffè e un cucchiaino sottratti da un bar da un investigatore privato – concordava con il pubblico ministero nel considerare come “radicalmente priva di attendibilità la consulenza tecnica sul materiale genetico offerto oggi dalla difesa Stasi”.
Il pm ‘smontava’ le presunte incongruenze di Sempio relative al giorno dell’omicidio, così come l’ipotesi che lui – amico del fratello e che frequentava la villetta a due piani – si fosse invaghito di Chiara. “In conclusione, se è (non condivisibile ma) umanamente comprensibile l’intento di fare di tutto per difendersi da una gravissima accusa, anche dopo l’esaurimento dei possibili gradi di giudizio ordinario, nel caso di specie – sottolineava il gip di Pavia – ci si deve tuttavia arrestare di fronte all’inconsistenza degli sforzi profusi dalla difesa di Stasi” per trovare un colpevole alternativo all’omicidio di Chiara Poggi. “Escluso – scrive il gip nelle dieci pagine del decreto di archiviazione – qualunque valore” della consulenza genetica realizzata dalla difesa, “non residuano elementi indiziari a carico di Sempio”.