Sabato 12 aprile, alle ore 17 presso la STRADA SOTTERRANEA del Castello Sforzesco di Vigevano, si inaugurerà la mostra Vincenzo PELLITTA “ SENTIMENTO GEOMETRICO.
La scelta dell’astrazione geometrica quale area privilegiata di riferimento appare nella pittura di Vincenzo Pellitta come una dichiarazione evidente, esplicita e definitiva. Non ha nulla a che fare con qualsiasi forma di nostalgia, anzi è proprio il contrario: è l'adesione profondamente sentita, preliminare, ad una specifica visione dello spazio figurativo in stretto rapporto con le proprie sensibilità ed atteggiamenti espressivi.
“Nella sua lunga carriera di artista - scrive la critica e curatrice Giulia Kimberly Colombo - Pellitta ha appreso dai più grandi maestri dell’astrazione italiana del Novecento, a cominciare da una personale rimeditazione dell’intensa stagione astrattista degli anni Trenta, con la lezione dei pittori del gruppo di Como, di Bruno Munari e di Luigi Veronesi, passando per la generazione attiva nel secondo dopoguerra, dal Movimento Arte Concreta alla ricerca di Eugenio Carmi, così profondamente legata al rilancio industriale di Genova negli anni Sessanta. Molti di questi autori erano anche frequentatori assidui della milanese “Arte Struktura”, galleria fondata nel 1972 da Anna Canali, impegnata a promuovere le tendenze costruttiviste e l’arte cinetico-programmata. Proprio tramite “Arte Struktura”, dove espone a più riprese dalla fine degli anni Novanta, Pellitta ha modo di avvicinarsi ai maggiori esponenti delle ricerche astratto-concrete, che influenzano definitivamente il suo linguaggio, spogliandolo di qualsiasi velleità figurativa. Come molti dei suoi maestri, anch’egli ha una lunga esperienza a contatto con la produzione industriale, maturata nel campo della meccanica cinematografica e dei prototipi televisivi: un fatto, questo, non privo di ricadute per un artista che si è lasciato affascinare dal quoziente estetico dell’automazione di una trancia su un foglio metallico, tagliato in lacerti poi ricomposti in superfici dall’effetto più o meno riflettente, per passare poi a sistemi sempre più computerizzati, fino a sperimentare con il taglio laser. Quella che mette in scena per lo spettatore è una figurazione interiore, un originale teatro delle forme: sempre dosato, ma animato dal sentimento.”
“Tutti gli spazi e le superfici organizzate per la lavorazione artistica e pittorica da Vincenzo Pellitta - aggiunge il Prof Carlo Franza - svelano sia la medesima vocazione del protagonista verso le avanguardie che le suggestioni per il minimalismo, l’astrattismo, le forme, la materia e i materiali, il vuoto e il pieno, le relazioni interne ed esterne, la verticalità e l’orizzontalità, il peso e la gravità, le strutture aperte e le sequenze seriali. Un campo di lavoro vasto che, oggi, nella sua fase più matura l’artista italiano muove con azioni di dis/sezione, di proporzione, di costruzione, di attraversamento, di armonia e sintesi, per giungere, com’è avvenuto, ad intellegibili soluzioni.”
L’atmosfera della sua pittura ci immerge così in silenziosi e pacati paesaggi dell’anima, dove l’autore racconta le emozioni cercando di arginare la loro urgenza che percepiamo nei colori vivaci, nei rossi, nei blu, nei gialli, nel segno che è spesso frutto di un gesto a fatica trattenuto attraverso una
razionalità che incasella la totale libertà, tipica della pittura informale, all’interno di quella razionale organizzazione formale debitrice dell’astrattismo geometrico. Un lavoro fatto di memoria, di stratificazioni, di scavi e di graffiti, di sovrapposizioni, di lacerazioni e di emergenze cromatiche che vive nel silenzioso incanto di visioni incerte, frammentarie; di illusioni formali e segniche; di echi letterari e suggestioni liriche. E' una superficie sofferta e accidentata, ma anche delicatamente curata e indagata. E' un territorio senza coordinate privilegiate di riferimento, un luogo dove si possono intrecciare innumerevoli percorsi, dove l'occhio dello spettatore può posarsi con intensità e con leggerezza, inseguendo l’ordinato dipanarsi di un assoluto sentimento geometrico.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Crespi e gode del patrocinio di Rete Cultura Vigevano, Associazione Genti Lucane, Associazione Astrolabio e del Comune di Vigevano.
Vincenzo PELLITTA - Biografia in breve
Nato nel 1948 a Rotondella (Matera), risiede a Vigevano dove vive ed opera dipingendo dal 1970. Ha frequentato il corso di disegno e pittura all’Istituto “Roncalli” di Vigevano.
Le componenti formali che ha esaminato vanno dalle prime esperienze figurative su linee veristiche, a quelle del periodo espressionista e poi informale, per approdare infine all’astrattismo geometrico che realizza con diverse tecniche e materiali.
Ha collaborato con la storica Galleria Arte Struktura di Anna Canali, prima a Milano poi a Desenzano del Garda, dove conosce e dialoga con i grandi maestri internazionali dell’arte geometrica, partecipando con loro ad alcune mostre in Italia e all’estero. Ha inoltre tenuto importanti mostre personali in prestigiose sedi, presentato da illustri critici.
Fa parte dei soci artisti del prestigioso Museo della Permanente di Milano che conserva anche una sua opera. Dal 2010 al 2014 è stato responsabile degli eventi artistici dello Spazio Rocco Scotellaro presso l’Associazione delle Genti Lucane di Vigevano della quale è stato uno dei fondatori e vicepresidente.
Ha fatto parte del comitato scientifico dei Musei Civici di Vigevano.
Dal 2011 al 2021 ha curato una rubrica d’arte sul settimanale “l’Informatore vigevanese”. Nel 2014 ha ricevuto il premio della Giuria nell’ambito del “Premio delle Arti e della Cultura” al Circolo della Stampa di Palazzo Bocconi a Milano. Nel 2015 ha ricevuto la Civica Benemerenza del Comune di Vigevano per meriti artistici. Sue opere fanno parte di prestigiose collezioni sia pubbliche che private.
All'opera di Vincenzo Pellitta hanno dedicato saggi critici e scritti introduttivi: Alberto Mirarchi, Mario Domenico Storari, Viviana Saino, Giovanni Quaglino, Giuseppe Martucci, Lino Lazzari , Teodosio Martucci, Giuseppe Vico, Attilio Milani, Federica Dafarra, Claudio Malvicini, Marco Beretta, Carlo Franza, Giuseppe Franzoso, Pietro Pontremoli, Giuseppe La Barbera, Pier Giorgio Morosi, Rossana Bossaglia, Chiara Argenteri, Isabella Giardini, Alberto Veca, Fabrizio Parachini - Federica Rabai, Giuseppe Castelli, Lorella Giudici, Edoardo Maffeo, Giulia Kimberly Colombo.