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Cronaca | 22 aprile 2025, 14:42

Oltrepò: traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione aggravata, arrestate 4 persone

Blitz dei carabinieri della compagnia di Stradella

Oltrepò: traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione aggravata, arrestate 4 persone

I carabinieri della Compagnia di Stradella, nel corso della mattinata odierna, hanno arrestato quattro persone di nazionalità marocchina accusati, a vario titolo tra loro, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi ed estorsione aggravata in concorso, in esecuzione di ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emesse dal G.I.P. del Tribunale di Pavia.

I soggetti arrestati, in precedenza domiciliati nel vigevanese, erano già detenuti per cause strettamente connesse alla misura in esecuzione, nelle carceri di Pavia, Voghera, Poggio Reale – Napoli e Livorno “Isola di Gorgona”.

Il presente procedimento penale traeva origine da varie aggressioni armate avvenute in Broni e zone limitrofe, nei confronti di altri soggetti di origine magrebina, tra cui il tentato omicidio di un uomo dell’aprile del 2022, che trovavano il loro movente nella volontà di controllare capillarmente l’attività di spaccio sul territorio e impedire scissioni da parte di alcuni correi, come un loro connazionale che, nel novembre 2022, nell’agro tra i comuni di Broni e Verrua Po, era stato minacciato con una pistola alla testa, legato e rinchiuso nel bagagliaio di un auto e successivamente picchiato per costringerlo a continuare a vendere stupefacenti nelle piazze di spaccio da loro gestite in Broni e Varese.

Le intercettazioni telefoniche svolte nel corso delle indagini hanno permesso infatti di appurare la peculiare efferatezza e spregiudicatezza da parte degli arrestati nel mantenere il controllo della fiorente attività illecita di spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti quali cocaina, eroina ed hashish che permetteva loro guadagni giornalieri medi quantificati in 3mila euro.

In questa provincia, in particolare, erano le zone boschive e periferiche dei comuni di Broni e Barbianello quelle individuate dai rei per allestire le piazze di spaccio, alle quali venivano gergalmente affibbiati nomi gergali quali la Colombaia (sita in via Cascina Gandolino altezza cavalcavia dell’autostrada), la Xilopan (sita in fraz. Casa Storini all’altezza del cavalcavia dell’autostrada), Cimitero (cimitero sito sulla SS 617, dove si trova un boschetto utilizzato dal gruppo per ripararsi e nascondersi dalla strada), Casettina nella stradina (costruzione abbandonata sita in Via Rosa Nera) e Casettina della notte (sita in Broni sulla sp/82).

L’indagine, fondata sull’intercettazione di oltre 22.000 conversazioni telefoniche di interesse investigativo, consentiva agli inquirenti di ricostruire i ruoli assunti dai vari indagati e a risalire con accuratezza al modus operandi utilizzato per la cessione al dettaglio delle varie dosi di sostanze stupefacenti. In particolare, gli acquirenti, in prevalenza tossicodipendenti della zona e della vicina provincia di Piacenza, prendevano accordi telefonici sui c/d telefoni citofono di spaccio, tramite cui effettuavano l’ordine e ricevevano istruzioni sul luogo della consegna.

Le postazioni di spaccio (sia in questa provincia che in quella di Varese) venivano cambiate con grande frequenza, anche più volte in una stessa giornata, decisione dettata principalmente dalla preoccupazione di non destare troppi sospetti negli abitanti della zona e nei lavoratori dei campi (con il conseguente rischio che qualcuno chiedesse l’intervento delle Forze dell’ordine). Venivano, inoltre, preferite strade di scarso passaggio, boschetti e casolari abbandonati, per avere un ampio controllo visivo della zona e garantirsi più agevoli vie di fuga.

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