Attualità - 11 marzo 2020, 19:12

Coronavirus, in Lombardia 7280 casi. L'assessore Gallera ricorda Roberto Stella: «Era un punto di riferimento»

Crescono i contagi: sono oltre 1400 in più rispetto a ieri, quando però il risultato di molti tamponi non era ancora disponibile. Aumentano anche le persone in terapia intensiva ma anche gli spazi per ospitarli: «I medici lavorano al massimo per cercare di salvare la vita a tutti»

Coronavirus, in Lombardia 7280 casi. L'assessore Gallera ricorda Roberto Stella: «Era un punto di riferimento»

«Voglio ricordare il dottor Roberto Stella, presidente dell'Ordine dei Medici, di Varese. Una persona che ha rappresentato un punto di riferimento per la medicina del territorio, ma anche un punto di riferimento del sistema sanitario lombardo. Lavorava con grande passione nei corsi di formazione per i medici lombardi, partecipava ai nostri tavoli con entusiasmo. Una notizia triste averlo perso per questa maledetta infezione». 

Sono le parole dell'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che durante il consueto punto stampa sulla situazione sanitaria del Coronavirus in Lombardia ha voluto rivolgere un pensiero al medico di Busto Arsizio deceduto nella notte al Sant'Anna di Como dopo essere stato contagiato dal Coronavirus.

«Una maledetta infezione» l'ha definita Gallera. E i dati, purtroppo, confermano il trend di crescita. «Il totale di positivi a oggi è di 7280, un aumento notevole rispetto a ieri (+1489), ma dovuto anche al fatto che i tamponi arrivati ieri (poco più di 300, ndr) non erano stati ancora processati. Dobbiamo fare una valutazione omogenea. Le persone in ospedale sono 3852, con una crescita di 500 unità al giorno. Una crescita pesante, ma che resta stabile da una settimana e questo è un dato statisticamente importante. In terapia intensiva ci sono 560 malati». Sono invece in totale 617 le persone decedute.

Da questo punto di vista Gallera ha tenuto a precisare che «non ci sono categorie d'età privilegiate come ho sentito dire. I medici danno il massimo sempre per salvare la vita a tutti i pazienti indistintamente nelle terapie intensive».

Sulle terapie intensive si gioca gran parte di questa lotta: ampliarle è la grande sfida. E per ora il sistema sanitario lombardo sta resistendo con uno sforzo incredibile: medici e infermieri sono allo stremo pur continuando a lavorare con grandi sacrifici. «Le terapie intensive erano 724 al 20 febbraio, oggi siamo 920 e il nostro obiettivo è aprirne altre 150, prima di interventi più massicci come quelli di creare degli spazi specifici nelle aree fieristiche. Stiamo inoltre recuperando respiratori e personale. Continueremo a lottare per trovare sempre nuovi spazi per creare letti di terapie intensive».

redazione online Varese

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