«L’aborto oltre la 12sima settimana è vietato a meno che al figlio non sia, per esempio, rilevata la presenza della Sindrome di Down.
È inquietante e discriminatoria una società che permette l’uccisione di una vita a causa di una sua condizione.
Le persone con Sindrome di Down non sono persone di serie B e hanno il diritto di essere riconosciute e custodite al pari di tutte. È evidentemente inquietante una società che con una mano celebra la Giornata di queste persone e con l’altra invita le mamme a eliminarli.
Per questo, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down del 21 marzo sono partite le affissioni a Pavia e Vigevano (qui in collaborazione con il Centro di Aiuto alla Vita lomellino) – così come già avvenuto a Roma e nelle principali città italiane – con lo slogan “Facciamoli nascere – #StopAborto”, per l’accoglienza incondizionata di tutti.
La politica si impegni a offrire a quelle mamme e a quei papà che vengono a conoscenza della presenza della trisomia 21 per il loro bambino, tutti gli aiuti e le rassicurazioni per superare paure e difficoltà: le persone con Sindrome di Down possono andare a scuola, lavorare, avere successo nella vita, raggiungere finanche l’indipendenza, ma soprattutto condurre una vita felice!». Così Angelo Mandelli, referente del Circolo Territoriale di Pro Vita & Famiglia Onlus.