“In questi ultimi due mesi abbiamo ricevuto dimostrazioni di affetto sincero da clienti e amici che ci hanno riempito il cuore di gioia e gratificazione perché significa che siamo riusciti a far bene il nostro lavoro. Personalmente, la cosa che mi mancherà di più sarà la quotidianità, dal caffè al bar prima di aprire, ai rapporti con i negozianti che preferisco definire amici più che colleghi (La fenice, Vaghi, Pinotti, Gioelleria Pozzi, Sportlyne, Maison de lunettes, e dovremmo citarne molti altri). Desideriamo ringraziare ogni singola persona che in questi anni è passata in negozio, che sia stato per un acquisto, una riparazione, per chiedere una semplice informazione oppure per andare a bere un caffè e fare quattro chiacchiere. Grazie per essere stati protagonisti di questi meravigliosi 48 anni di Gioielleria Fugazzi”.
Ultima claire abbassata, sabato sera, e inevitabilmente tanto orgoglio ed anche un velo di immancabile tristezza per la chiusura (adesso sì, definitiva) della gioielleria della famiglia Fugazzi in via IV Giugno a Magenta. 48 anni di passione ed attività commerciale, mancava poco al traguardo del mezzo secolo: dalla metà degli anni Settanta ad oggi sono passate generazioni, decadi, lustri, per Loredana, Antonio e Massimo Fugazzi. I traguardi e i riconoscimenti ottenuti si affastellano nella mente assieme ai ricordi: il premio Milano Produttiva, la Scala di Milano riprodotto ad un concorso vetrine (dove poi, nello scenario di quella ‘vera’, ritirarono il premio), la scacchiera vinta ed esposta assieme all’aquila giallonera, icona della Città di Magenta.
Prima della gioielleria Fugazzi, fino al 1975, c’era un’attività di salumeria. Da allora, e fino ad oggi, una storia importante contraddistinta dai marchi prestigiosi trattati nel tempo: Cartier, Ferrari, Longines, Breitling, Bulova, Levrette, Paul Picot, Cuervo y Sobrinos, Sector. Nel campo della gioielleria Salvini, Princess e Asayo del gruppo Damiani, Compagnia delle Perle di Mikimoto, Fope, Barakà, Antica ditta Marchisio, Bi.Bi.Gì, Fani Gioielli Firenze, Chiampesan, Zoccai, Marco Bicego e tanti altri brand artigiani.
Una storia, come la famiglia Fugazzi ha voluto significare nel suo commiato ai magentini, che si è unità a quella di tanti altri commercianti e colleghi. In un tempo nel quale l’accelerazione al sistema produttivo e commerciale sta correndo ancora più forte, la testimonianza di chi è rimasto per anni e anni a tenere alta non solo la saracinesca, ma anche il nome commerciale della città è senza dubbio un valore prezioso. Che rimarrà, a distanza e ancora per lungo tempo. In bocca al lupo, Massimo. Grazie, signora Loredana e signor Antonio.