Cultura-Eventi - 15 ottobre 2024, 12:07

Abbiategrasso, Annunciata gremita per Gino Cecchettin

Il padre di Giulia intervistato da Ivan Donati con Iniziativa Donna

Abbiategrasso, Annunciata gremita per Gino Cecchettin

Soltanto posti in piedi, con oltre 350 persone presenti un lunedì sera, alle 18.30, per un’Annunciata gremita. E’ stato un (prevedibile) successo l’incontro-presentazione del libro di Gino Cecchettin dedicato a sua figlia Giulia, barbaramente uccisa dal fidanzato l’11 novembre 2023.

Iniziativa Donna, nell’ambito dei suoi periodici incontri letterari, ha perciò voluto dedicare spazio a un fatto di cronaca che ha suscitato enorme scalpore e scosso le coscienze. Quello che segue è un sunto delle parole con cui Gino Cecchettin ha risposto all’intervistatore Ivan Donati.

“Sto bene quando Giulia mi dà la forza di andare avanti , ho 3 figli e ne ho persa una, ma tengo a Elena e Davide e alle loro vite. Anche il loro è dolore. La vita è saper accettare il dolore, ma anche costruire momenti di bellezza”.

Mettere il tuo dolore in pubblico ,che scelta è stata ? “Ci sono stati momenti in cui ho capito che Giulia non era solo mia. Ora ho intrapreso un percorso , Giulia era diventata figlia di tutti . Quel dolore è stato atroce , Giulia si è sempre spesa per gli altri . Quindi ho deciso di portare Giulia a tutti . Così ho fatto fin dal giorno del suo funerale”.

Perché ci sono persone che criticano questa scelta ? “Forse idipende dal modo in cui siamo cresciuti. Il lutto non presuppone di nascondere il dolore, la vita prosegue e serve cercare attimi di felicità. Perché non impegnarsi e parlare di cosa è accaduto ? Poi è naturale che qualsiasi cosa tu faccia ci sia spazio per le critiche. Sono diverse le forme di patriarcato , si estrinseca in diversi modi. Siamo stati tutti un po’ misogini, siamo nati in determinati contesti . Pensiamo alla cultura cinematografica , pensiamo ai film di James Bond. Ho visto datori di lavoro apostrofare donne in maniera inappropriata.

La scuola è molto importante , viene subito dopo la scuola. Il tema è anche quello del linguaggio dei libri. Inseguiamo troppo spesso falsi miti”.

Sei stato cercato dalle istituzioni e dalla politica ? “Ho avviato un percorso parallelo ,indipendentemente dalla politica. La mia azione è essa stessa politica, magari in modo semplice o comunque diverso. Prima o poi ci confronteremo con la politica ,magari coi professionisti impegnati nella Fondazione per Giulia. La prima cosa sarà interagire con le scuole , creando dei team di informazione per dare ai giovani dei decaloghi. Daremo anche delle borse di studio destinate a studentesse, anche per colmare il gap salariale”.

Il tema della violenza sulle donne : è giunto il momento di superare gli slogan e andare oltre ?

“Non si può generalizzare la categoria . Le panchine rosse servono finché le violenze accadono, finché manca la libertà in una situazione difficile o opprimente. Devo ‘molto a mia moglie Monica , che ha puntato molto sulla condivisione delle esperienze . Si parlava di temi importanti , senza farsi condizionare da usi e costumi negativi. Quando a tavola 4 persone hanno 4 cellulari e non parlano , manca la comunicazione.

Oggi essere genitore è molto più difficile , in terza media Giulia era la sola ad essere senza cellulare. È stato difficile ,però usava il tempo risparmiato per leggere”.

Perché si ha paura a dialogare ?

“Perché nel dialogo si possono dire cose che non ci piacciono. Giulia voleva fare l’illustratrice, voleva dircelo ma lo temeva. Un giorno venne e me lo disse. Sul suo volto c’era paura di farsi dire no, mia moglie era morta l’anno prima, ma le dissi che la scuola sarebbe dovuta essere un punto di partenza. Spesso noi abbiamo paura di non avere una controparte che ci sostiene”.

La scrittura ti ha aiutato, e come ,e quanto può aiutare un ragazzo o un genitore ? “Dopo che mia moglie era morta mi accorsi che raccontare i suoi ultimi istanti mi aiutava. Dopo la morte di Giulia un amico mi spinse a scriverne. Dei nostri viaggi ,dei momenti. Riviverli è l’unico modo che ho per farla rivivere, per rivivere con lei. Scrivere è stato un esercizio utile per riconnettermi al mio vissuto. Preferisco aver vissuto 22 anni con lei che non averli vissuti affatto”.

Quando senti Giulia più vicina e più lontana? “La sento lontana da quell’11 novembre , non potrò più abbracciarla e sentire i suoi capelli non asciugati. La sento vicina quando mi dava dei consigli , lei è stata quella che mi ha consigliato di andare a ballare quando morì mia moglie. Ricordo ancora i sorrisi di mia moglie durante una lezione di tango. Fu Giulia che dopo una telefonata mi spinse ad andare a ballare , come ricerca della mia personale felicità , e lei fu la prima spettatrice del primo saggio. Sono felice quando ricordo i modi buffi che aveva per relazionarsi agli oggetti. Lei dava un’anima a a qualsiasi cosa , una volta aiutò una ragazza di prima superiore, lei era in quarta , che era malata di anoressia e che superò l’anno scolastico. La incontrai a 18 anni ,era guarita , e disse che doveva la sua felicità a Giulia”.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU