Sono più di 11mila i quadrati in maglia donati e 2.100 le coperte già cucite per Viva Vittoria Novara. Ora parte lo sprint finale con le maratone di cucitura e l’organizzazione dell’evento del 24 novembre che vedrà piazza Martiri a Novara ricoperta da coperte colorate per dire No alla violenza sulle donne e, attraverso l’adozione di queste, raccogliere fondi da devolvere alle tre associazioni del territorio scelte per progetti di aiuto a donne vittime di violenza: Cooperativa Liberazione e Speranza, Aied Novara, Centro Antiviolenza Area Nord Novarese di Borgomanero.
Le attività di Viva Vittoria Novara di queste ultime settimane e i progetti delle associazioni beneficiarie del progetto, sono stati presentati giovedì 24 ottobre in un incontro pubblico alla sala dell’Arengo del Broletto a Novara.
Raffaella Pasquale, a nome delle associazioni novaresi organizzatrici (Attivalamente e il corpo, Il Cerchio Magico, Agorà Donatello, CreAttivi) ha sottolineato l’enorme risposta all’iniziativa lanciata ad inizio anno, che ha coinvolto molte centinaia di persone, decine di associazioni, gruppi, enti, scuole e aziende della città e della provincia.
“L’obiettivo iniziale di raccogliere almeno 6.400 quadrati – ha detto – è stato quasi raddoppiato. La raccolta terminerà come previsto il 10 novembre. Nello spazio in via Alcarotti 1 da qualche mese le volontarie assemblano e cuciono le coperte, formate da quattro quadrati in maglia di 50cmx50cm tutti realizzati da persone diverse e uniti insieme dal filo rosso di Viva Vittoria, ciascuna con un’etichetta progressiva numerata. Il lavoro proseguirà fino all’ultimo. Per cucire più coperte possibili ci saranno anche delle maratone aperte a tutti, anche a chi non ha mai preso in mano ago e filo. Le aperture extra sono il martedì e il mercoledì dalle 18 alle 22, da martedì 29 ottobre fino a mercoledì 20 novembre. Un’occasione unica per toccare con mano il progetto e dare il proprio contributo all’enorme opera relazionale condivisa che stiamo costruendo. Il prossimo obiettivo è di richiamare tantissime persone in piazza il 24 novembre e dare un seguito concreto al grande impegno di tutti”.
Elia Impaloni, presidente di Liberazione e Speranza ha presentato cosa verrà realizzato dalla Cooperativa con i soldi donati da Viva Vittoria Novara.
“Sono due i bisogni emergenti – ha spiegato – ai quali daremo seguito grazie al contributo: il bisogno di lavoro e il bisogno di cura delle donne che escono da situazioni difficili di violenza. Da una parte attiveremo percorsi di reinserimento lavorativo, attraverso tirocini, per offrire opportunità di inserimento nel mercato del lavoro alle donne che vari motivi sono state costrette ad abbandonarlo o che sono prive di esperienza. Dall’altro offriremo dei pacchetti emergenza e welfare utili alla cura del proprio corpo. Molto spesso le donne che chiedono aiuto in situazioni d’emergenza hanno bisogno anche di cose di prima necessità, come abbigliamento, prodotti per l’igiene personale, generi alimentari. Ma hanno anche bisogno di prendersi un po’ cura di sé, per questo abbiamo pensato ad un percorso di cura della propria bellezza e femminilità, anche questi indispensabili per riprendere in mano la propria vita e la quotidianità che hanno perso”.
Silvana Ferrara, vice presidente di Aied Novara ha illustrato le azioni su cui si concentrerà l’attività dello sportello antiviolenza del centro novarese grazie a Viva Vittoria Novara.
“Veicoleremo le risorse che ci verranno donate – ha detto – in quelle piccole necessità che possono invertire il percorso delle donne vittime di violenza. Puntiamo a soluzioni concrete come contribuire alle spese per ottenere la patente di guida, cambiare la serratura delle porte di casa, offrire una piccola liquidità per le spese immediate e d’emergenza. Spesso c’è bisogno di piccole somme per l’acquisto di viveri, medicine, materiale scolastico, biancheria. Ma vogliamo aiutarle anche negli impegni più sostanziosi quali il pagamento di bollette. Daremo poi un aiuto nella ricerca della sistemazione abitativa immediata, con collocazione in albergo per qualche notte o per sostenere il pagamento della caparra per un appartamento. La disponibilità di denaro per far fronte a queste richieste risolverebbe molte situazioni che andrebbero ad incancrenirsi”.
Chiara Zanetta, responsabile del Centro Antiviolenza Area Nord Novarese di Borgomanero ha infine illustrato le esigenze a cui risponderà il centro in provincia.
“Ciò che accomuna la maggioranza delle donne che si rivolgono al centro di nostra gestione, oltre all’esperienza di violenza - ha spiegato - è la mancanza di un proprio reddito che, oltre a limitare l’uscita dalle situazioni di sfruttamento o di maltrattamento, rende ancora più difficile la costruzione di un reale percorso di autonomia. Tra i bisogni emergenti più significativi in termini di autonomia sui quali interverremo i prioritari sono l’aiuto concreto nella ricerca di una nuova abitazione e poi il sostegno economico per la ripartenza. Per noi è di grande importanza poter aiutare queste donne a sostenere i costi per ottenere la patente di guida. Molte delle donne che seguiamo non hanno potuto fare la patente, che però è in provincia è più che mai indispensabile per potersi muovere e per poter lavorare, visto che è spesso malservita dai mezzi pubblici. C’è poi la necessità di sostegno alla cura dei figli, potremo perciò aiutarle anche contribuendo al pagamento di baby sitter o nidi privati”.