La GdF ha scoperto in provincia di Lodi una frode fiscale quantificata in un milione e 700mila euro realizzata con un sistema di fatture per operazioni inesistenti e di falsi costi riportati poi nelle dichiarazioni dei redditi.
I finanzieri, coordinati dalla Procura di Lodi, hanno ricostruito il percorso del denaro e hanno sequestrato su diversi conti correnti bancari circa 450mila euro, oltre a 60mila euro di quote societarie e una Jaguar intestata a una delle 12 persone coinvolte.
Il sistema, secondo quanto appurato dalle indagini, aveva ramificazioni anche nelle province di Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. L’ “articolato sistema di frode all’erario” è avvenuto nel comparto della meccanica generale.
Gli accertamenti dei finanzieri di Casalpusterlengo sono iniziati dall’analisi di operazioni finanziarie ritenute sospette ed effettuate da e verso conti correnti riconducibili a un imprenditore – già ai domiciliari per altre accuse – titolare di numerose imprese totalmente sconosciute al fisco. L’uomo non aveva infatti a disposizione la forza lavoro e i macchinari per fornire le prestazioni dichiarate, di fatto mai avvenute e riportate solo nei documenti con ricevute che attestano pagamenti tracciabili poi però ‘rientrati’ in contanti o reinvestiti in società in Germania, Spagna, Francia e Belgio.