Cultura-Eventi - 02 dicembre 2024, 11:18

Il 7 e 8 dicembre Sant’Angelo Lomellina apre le porte al Natale

Due giornate per scoprire le delizie eno-gastronomiche del territorio tra degustazioni, momenti ludici e narrazioni

Il 7 e 8 dicembre Sant’Angelo Lomellina apre le porte al Natale

Il Teatro dell’Associazione Agricoltori Santangelesi di via dott. Mazzini ospiterà il “Piacere del gusto” il primo mercatino della Lomellina dedicato alla scoperta delle eccellenze del territorio e non solo. Il mercatino natalizio, che è patrocinato dal Comune di Sant’Angelo e dall’Associazione Agricoltori Santangelesi, sarà l’opportunità non solo per degustare prodotti tipici come i salumi d’oca di Mortara, il riso Carnaroli e il Caviale, ma anche per ascoltare i canti natalizi, i canti delle mondine e narrazioni che mettono la tradizione culinaria agricola Lomellina al centro.

Il “Piacere del gusto” sarà aperto al pubblico da sabato 7 dicembre a domenica 8 dicembre dalle ore 11:00 alle ore 18:00.

Calendario attività

Inaugurazione - sabato 7 dicembre

ore 11:00: Inaugurazione di “Piacere del gusto” con il Sindaco Matteo Grossi ore 11:15 – 11:40: Dialogo con gli espositori - Due chiacchiere con...

·         Gioacchino Palestro, Corte dell’Oca – per scoprire le ultime novità sul mondo dell’oca

·         Luigi Ferraris, Cascina Alberona – per parlare di riso Carnaroli, protagonista delle feste

·         Matteo Merlotti, Pisani e Dossi, per raccontare il Caviale dove non te lo aspetti

·       Vera Dini D’Arezzo per presentare “Memoria di Sapori”, libro ispirato e ambientato a Sant’Angelo Lomellina

Orario di apertura del mercatino “Piacere del gusto”: 11:00 – 18:00 Ingresso gratuito

Profilo dell’Associazione Agricola Santangelese

L’Associazione Agricola Santangelese è stata fondata dall’avvocato Giovanni Ferragatta Gariboldi, Agricoltore Santangelese, che ha voluto dotare di un luogo di riunione, di civile scambio e confronto di idee, di cultura e anche di allegria e divertimento, elementi importanti per le singole persone e soprattutto per la comunità, dopo una guerra che aveva cancellato valori etici e l’allegria.

Il teatro voleva essere un forte messaggio di pace, di amore, di armonia, amicizia e sottolineare l‘importanza dei valori dello spirito.

l teatro era stato affrescato da Cico Mazzucchi, un pittore di Sant’Angelo con diversi personaggi dell’arte: Verdi, Wagner, Segantini, Carducci, del Teatro: Zacconi e della scienza: Marconi. Originariamente nel soffitto veniva raffigurata l’allegoria della giovinezza che con il Lavoro e il Commercio assurgono all’Olimpo la sede degli Dei.

L’affresco era molto bello e significativo, ma un pò troppo osè perché la giovinezza era una giovane fanciulla nuda, ritenuta troppo esplicita e sostituito poi con un volo di di rondini.

L Teatro è stato inaugurato il 17 agosto 1921

Ancora oggi i propone iniziative importanti in armonia con i criteri che l’hanno ispirato: ne sono prova il salone del libro voluto dal sindaco Matteo Grossi, i Concerti e le molte iniziative portate avanti da padre Enea, da Alessandra Gorini e dal comitato promotore.

ESPOSITORI

Gioacchino Palestro titolare della Corte dell’oca

Ha fatto del motto “Crederci sempre, arrendersi mai” una ragione di vita.

I suoi prodotti sono anche arrivati dinanzi ai reali d’Inghilterra, e quando dalle nostre parti si sposò Gianni Rivera – a Cozzo – la cena fu realizzata proprio da un gruppo di lavoro diretto da lui. Figlio di agricoltori, Palestro iniziò a lavorare a soli 12 anni, aprendo a 18 la sua prima macelleria a Mortara. Il binomio con il Salame d’Oca, e con tutto ciò che ne consegue, assunse presto la forma del marchio di fabbrica, tanto da rendere Gioachino un punto di riferimento per il settore, richiamando anche l’interesse di giornali di settore, televisione, guide.

La cura dei dettagli ha rappresentato un’arma imprescindibile, per un’attività che a Mortara rappresenta una forma d’arte. Perché il famoso palmipede racchiude i valori della stessa città, una vocazione che pur assumendo nel tempo declinazione diverse si è mantenuta rilevante. «Non è un caso che sia proprio Mortara la città dell’oca – sottolinea ancora Palestro – parliamo della storica capitale della Lomellina, con una tradizione contadina che è giunta fino ai giorni nostri».

Per concludere, la famiglia. Tre i figli di Gioachino Palestro: Davide, Daniele, Daniela, in rigoroso ordine d’età, che si stanno facendo strada nel settore. «Ognuno di loro ha imboccato un proprio percorso personale, come è giusto che sia. Si sono rimboccati le maniche, come feci io a suo tempo». Perché anche questi, in fondo, sono i valori positivi da tramandare.


Casella di testo:  Luigi Ferraris Titolare di Cascina Alberona

Cascina Alberona di Ferraris Luigi la quale si occupa principalmente di produrre e commercializzare quanto coltivato direttamente.

Il riso, disponibile nelle varietà CARNAROLI, BALDO, S. ANDREA, ORIGINARIO, VIALONE NANO, ARBORIO, APOLLO, ERMES E NERO, alimento completo, sano, nutriente e di digeribilità superiore rispetto a quella di tutti gli altri cereali, migliora il rendimento delle funzioni organiche e svolge un'azione ipotensiva, benefico anche nei casi di azotemia. Partecipiamo inoltre al progetto della Camera di Commercio di Pavia “La Via del Carnaroli” che vuole promuovere e far scoprire il riso Carnaroli. Il tutto nel pieno rispetto delle regole imposte dal piano di sviluppo rurale al quale aderiamo ponendo in essere alcune misure volte alla salvaguardia e conservazione delle biodiversità nella risaia. Le nostre varietà sono fruibili anche in forma di risotti e zuppe pronti solo da cuocere e gustare.

La pasta

Cascina Alberona propone diverse tipologie di pasta (di riso, di mais, di riso nero) come alternativa gustosa e salutistica alla normale pasta di grano duro, essa si sposa perfettamente a tutti i sughi della tradizione italiana e garantisce un ottimo regime alimentare.

La farina

sia di mais che di riso e riso nero, essa ha un sapore molto delicato e si conserva a lungo, ottima per dolci leggeri e nutrienti e adatta anche per i celiaci. I biscotti e il miele. Prodotti con le farine di riso sono adatti insieme al miele (anch’esso prodotto direttamente in cascina) peruna colazione energetica o una merenda sfiziosa.

Matteo Merlotti Direttore Commerciale di Pisani e Dossi

L’impianto dell’Azienda Agricola Pisani Dossi è in attività dal 1982 e da oltre 30 anni si è dedicato e specializzato nella produzione dello storione realizzando l’intero ciclo di allevamento dalla riproduzione alla lavorazione ed il confezionamento del prodotto finale. Dopo oltre 20 anni di commercializzazione di uova embrionate, larve, avannotti e storioni adulti l’Azienda Agricola Pisani Dossi inizia la produzione di Storione Fresco, Storione Affumicato e di Caviale seguendo scrupolosamente un approccio artigianale volto all’alta qualità del prodotto ed ottenendo un’ottima risposta dal mercato.

L’impianto di acquacoltura dell’Azienda Agricola Pisani Dossi è situato nel Parco Agricolo Sud della Provincia di Milano e occupa un’area di circa 5 ettari.

La pescicoltura è composta da 15 bacini con fondo naturale ed estensione compresa tra 500 e 2.000 mq, per un totale di circa 20.000 mq, e da oltre 150 vasche in vetroresina e in cemento di diversa forma e capacità, posizionate all’esterno ed all’interno di una serra di circa 3.200 mq. L’acqua di alimentazione dell’impianto deriva esclusivamente dall’estrazione di 4 pozzi a -32/36 m e da una risorgiva naturale. La temperatura dell’acqua dei pozzi è costante per tutto l’anno a circa 14°C, mentre dalla risorgiva varia, a seconda delle stagioni, tra 7°C e 21°C. Questo fattore è molto importante per il mantenimento dei riproduttori e per la maturazione spontanea delle loro gonadi.

Inoltre, l’approvvigionamento idrico da fonti che non sono in comunicazione con il reticolo idrografico superficiale, unitamente ad un controllo continuo e costante sullo stato sanitario degli animali allevati, consente alla struttura di detenere e mantenere il riconoscimento sanitario di categoria più alta. La nostra filosofia aziendale promuove una produzione orientata verso la qualità e cura dei dettagli, distinguendosi così da sistemi di produzione secondo quanto previsto dalla normativa in vigore.

All’interno della serra, l’impianto dispone di diversi sistemi di ricircolazione parziale o totale dell’acqua, costantemente filtrata e depurata attraverso tecnologie meccaniche e biologiche. Questa peculiarità consente, oltre ad un risparmio ed un’ottimizzazione delle fonti, la possibilità di variare la temperatura dell’acqua in funzione delle esigenze delle specie allevate e del condizionamento dei riproduttori massiva: le caratteristiche intrinseche dell’impianto unitamente ai vincoli di tutela del territorio imposti dall’Ente Parco Agricolo Sud della Provincia di Milano e dalla vocazione agricola dell’area offrono tutte le opportunità necessarie a raggiungere livelli di eccellenza.

Vera Dini d’Arezzo Meneghelli, autrice “Memorie di sapori...Emozioni di Ca d’la Magnolia”

Vera Dini d’Arezzo ha trascorso la sua prima infanzia a Sant’Angelo Lomellina. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureata in Scienze Biologiche con indirizzo in Scienze Biomediche, frequentando anche successivamente l’Istituto di Biochimica Clinica dell’Università di Milano.

Per trent’anni ha ricoperto il ruolo di direttrice del laboratorio analisi dell’Istituto Ortopedico Galeazzi IRCCS. Appassionata e specializzata in Scienza dell’Alimentazione, svolge in libera professione da oltre trent’anni l’attività di biologa nutrizionista.

Vera ha trascorso la sua prima infanzia nella grande casa di famiglia, a stretto contatto con la realtà rurale, ed ha imparato a dare il giusto valore alle piccole cose che la natura ci offre in grandi quantità. Ha altresì imparato a conoscere e preparare quei piatti cucinati con semplicità e sicurezza da mani esperte. Gli odori di un tempo li ha custoditi nel suo cuore e preservati perfettamente e oggi con grande gioia condivide con noi questa preziosa raccolta di ricette, consigli, aneddoti, ma anche testimonianze dell’ospitalità che in quegli anni distingueva la Cà d’la Magnolia, quando offriva ai suoi commensali pietanze sempre più elaborate e raffinate in un’atmosfera intima distesa, ottimale per favorire una conversazione piacevole, in uno stimolante confronto di idee. In “Memorie di sapori... Emozioni di Cà d’la Magnolia”, Vera Dini d’Arezzo attraverso il mezzo potente della memoria sensoriale, riporta su carta le sue emozioni nel tentativo di conservarle per sempre.

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