Ci siamo. Ghe sem, per dirla in dialetto come ha fatto il governatore lombardo Attilio Fontana. Manca un anno esatto ai Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina.
Questa mattina al teatro Strehler di Milano si è tenuto l’evento celebrativo One year to go, durante il quale il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach ha consegnato simbolicamente l’invito a partecipare ai Comitati olimpici nazionali. «L’Italia è pronta a scrivere il prossimo capitolo della sua grande storia olimpica e ad accogliere i migliori atleti di sport invernali del pianeta», il messaggio di Bach.
Le istituzioni: «Siamo pronti»
«Non si tratta solo di sport, ma di un evento comunitario che parla di sostenibilità e stili di vita», ha esordito il sindaco di Milano Beppe Sala.
«Saranno le Olimpiadi più belle di sempre», la “promessa” del sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi.
«Ghe sem, entriamo nel vero spirito olimpico. Siamo pronti – le parole del presidente lombardo Fontana –. I Giochi Olimpici saranno qualcosa di unico e i cittadini dovranno ricordarle per tutta la vita. Un evento senza sprechi ma con tante opere che rimarranno sul territorio». Fontana ha ricordato che la Lombardia ospiterà anche i Giochi invernali giovanili nel 2028, «ulteriore grande evento».
«Ci siamo, siamo pronti», ha assicurato anche il governatore del Veneto Luca Zaia, ringraziando in particolare tutti i giovani volontari.
«Le aspettative sono enormi – ha ammesso Giovanni Malagò (presidente del Coni e del Comitato organizzatore di Milano Cortina 2026) –. Nella squadra ci sono grandi competenza e consapevolezza delle cose da fare in un anno. Faremo sì che, quando si spegnerà l’ultima luce dopo i Giochi Paralimpici, tutti saranno orgogliosi di essere italiani».
«I prossimi 365 giorni passeranno più velocemente di quelli trascorsi – ha affermato il ministro dello Sport Andrea Abodi –. Ci sono ancora molte cose da fare e le faremo insieme, traendo ispirazione dagli atleti e dalla passione dei volontari».
«94 infrastrutture, 3,5 miliardi di investimenti. È il trionfo dell’Italia dei sì – ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini –. Dietro le quinte ricordiamo ricorsi e controricorsi, titoloni “non si faranno”, comitati che abbracciavano gli alberi perché dicevano non saranno Giochi sostenibili, ma non è così. Mi porto dietro gli occhi degli operai stranieri che a Livigno lavoravano a -12 gradi. Questa è inclusione vera. Spiace non ci sia l’interno arco alpino, perché qualcuno per motivi ideologici si tirò indietro. La sfida è che sia l’Olimpiade di tutti, anche delle periferie».
Sul palco anche i presidenti delle Province autonome di Trento, Maurizio Fugatti, e Bolzano, Arno Kompatscher.
Bach: «Cultura e patrimonio dell’Italia in evidenza»
«Non vediamo l’ora che arrivino i Giochi, che metteranno in evidenza la cultura e il patrimonio dell’Italia – ha rimarcato Bach –. Sarà un’indimenticabile miscela di sport, fascino e raffinatezza italiani. Le gare si svolgeranno in luoghi iconici, dove gli sport invernali fanno parte dell’identità locale. L’entusiasmo sta crescendo. La staffetta della torcia porterà la fiamma olimpica in tutte le province italiane». Bach ha ringraziato le istituzioni per l’impegno, a partire dal governo. Ha citato la premier Giorgia Meloni e i ministri Salvini e Giancarlo Giorgetti. «L’Italia è pronta a scrivere il prossimo capitolo della sua grande storia olimpica – ha scandito –. Milano Cortina è pronta ad accogliere i migliori atleti di sport invernali del pianeta».
Poi, seduto a una scrivania con il mezzobusto di De Coubertin, ha firmato gli inviti consegnati ai componenti di sei Comitati olimpici nazionali, in rappresentanza di tutti i paesi partecipanti.
Quindi sono stati invitati sul palco atleti ed ex atleti, tra i quali Deborah Compagnoni, ambassador di Milano Cortina, che ha raccontato le enormi emozioni che solo le Olimpiadi sanno regalare.