Cronaca - 26 febbraio 2025, 11:21

Magenta, vandalo dell’ospedale, il fratello: “Mandarlo via non serve a niente, è un uomo malato”

Arrivato in Italia anni fa le sue condizioni di salute sono precipitate. E adesso rappresenta una minaccia

Magenta, vandalo dell’ospedale, il fratello: “Mandarlo via non serve a niente, è un uomo malato”

Denunce dopo denunce. Aggressioni, vetri delle auto infrante, gomme bucate e minacce a non finire. Il vandalo dell’ospedale Fornaroli, che sta letteralmente terrorizzando gli utenti del nosocomio e il personale, è tornato a combinare guai. Nessuno pensava di certo che sarebbe bastato un obbligo di dimora nella città di Novara per calmarlo.

Ma sicuramente non si poteva immaginare che sarebbe tornato al suo posto così presto. E così l’altra mattina ha incendiato gli interni di un’auto e ha tagliato le ruote di altri veicoli in sosta. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per mettere la zona in sicurezza. E’ tornato nella cucina dell’ospedale dove le guardie giurate sono riuscite ad allontanarlo. A differenza di quanto accaduto alcuni giorni addietro quando aggredì entrambe le guardie. Anche l’altra mattina ha profferito le solite minacce aggiungendo che brucerà l’intero ospedale.

E’ evidente che si tratta di un uomo con gravissimi problemi di salute mentale. Il fratello Rashid si è recato dai carabinieri per cercare di capire come si può arrivare ad una soluzione. Rashid vive nella vicina Trecate e arrivò in Italia dopo il fratello, ormai parecchi anni fa. Lavora all’ecocentro ed è preoccupato per quello che sta accadendo. Finora si può dire che è andata bene. Se qualcuno ha riportato lesioni erano di poco conto. Ma il timore è che la situazione possa degenerare da un momento all’altro. Khalid dorme dove capita, forse utilizzava la stessa auto che ha cercato di bruciare. E’ armato di taglierino, ma soprattutto è completamente fuori controllo. E’ lo stesso fratello Rashid a chiedere un intervento per lui. «Obbligarlo ad andare da un’altra parte non servirà a niente – ha detto – deve essere curato. Ci troviamo al punto che anche io non riesco a parlarci e non so nemmeno se mi riconosce».

Ma chi è Khalid? Cosa è accaduto nel corso della sua vita perché si ritrovasse in una condizione simile? Rashid racconta che il fratello vive in Italia da anni. Una storia come quella di tanti marocchini che provengono da Khouribga, città a 120 chilometri a sud di Casablanca dalla quale provengono tantissimi marocchini che vivono da tempo in Italia. «La situazione è peggiorata negli ultimi tempi, dopo una storia d’amore finita male in Spagna – conclude – Prima mio fratello lavorava, faceva il muratore ed era molto bravo. Adesso è irriconoscibile. Mi spiace tantissimo e chiedo scusa per quello che sta succedendo. Ma ha bisogno di aiuto».

da TicinoNotizie.it

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