Attualità - 07 marzo 2025, 11:04

Il Peppo da l’Anffas (e da Curbeta) ha portato la sua Filosofia in Cielo

E' morto Peppo Simeoni, maschera del quotidiano allo straordinario Centro Anffas, dove ogni giorno pulsa e ribolle la vita

Il Peppo da l’Anffas (e da Curbeta) ha portato la sua Filosofia in Cielo

Il grande Luciano Prada da Corbetta, curbetin ta me lu, avrebbe chiamato il Peppo ‘maschera del quotidiano’. Peppo per tutti, Peppo sensa nisun, al Peppo da l’Anffas, al Peppo ca la fai anca un libar. All’anagrafe ovviamente il nome era seguito da un cognome (Simeoni), ma par tucc l’eva sempra e duma lu: al Peppo. Volato in Cielo, ha trasferito ad alte sfere la sua bonomia sorridente e scanzonata.

Perché è importante, per essere davvero una Comunità degna di tal nome, che chi nasce e vive con delle limitazioni, dei problemi, delle apparenti montagne insormontabili da scalare, trovi attorno sé persone che lo accettano e gli vogliono bene per quello che è, non per quello che avrebbe potuto fare od essere se.. Il Peppo ha trovato la sua personale dimensione di vita e allegria in quella splendida struttura che è il Centro Melograno, dove succedono ogni giorno dei piccoli miracoli.

Come quando il Peppo, qualche anno fa, scrisse il suo personale manuela di vita (e filosofia) con lo zamnpino da la sua amisa Dany (Barenghi). E così, per ricordarlo nel momento della sua morte terrena, vi riproponiamo il pezzo che scrivemmo allora assieme ad un bel ricordo scritto stamani su Facebook dal corbettese Andrea Balzarotti. Ciao Peppo, sa vedum un quai dì, in gir. Ti ma racumandi, fa sempar balà l’oeucc, che in girr l’è pien da tavan…

LA FILOSOFIA DEL PEPPO “Il Peppo ha un potere, che tutti un po’ gli invidiamo. Dice quello che pensa, senza filtri, con un’ironia tutta sua, senza pensare alle conseguenze… Con spontaneità. È questa la sua forza!” (Cit Daniela)

“Al Peppo vogliono tutti bene… Ma proprio tutti e quando vai a fare una passeggiata con lui sai già che ti dovrai fermare almeno 10 volte. Una sorta di percorso a tappe, tra saluti veloci e scambi di battute” (cit Massimo)

Il Peppo è un personaggio universalmente conosciuto, ad Abbiategrasso e dintorni, per chi frequenta il centro Anffas il Melograno di strada Cassinetta (ma non solo).

Ora lo sarà anche di più, grazie alla (bella) idea di Daniela (per tutti Dany) Barenghi e Peppo Simeoni, che grazie alla collaborazione della Memoria del Mondo di Tino e Luca Malini hanno scritto un libro che ‘condensa’ il Peppo pensiero: ‘Io.. le volte che ti ascolto’.

Il progetto del libro “Io…le volte che ti ascolto”, ideato durante i mesi di lockdown da Daniela Barenghi, operatrice del centro, è stato accolto e condiviso anche da tutti i familiari di Peppo e dai suoi amici.

Ne è così scaturita una raccolta di dialoghi, di battute. Perché quella del Peppo è una filosofia tutta da conoscere.

Il ricavato della vendita del libro, promosso dall’associazione Amici del Melograno, sarà destinato proprio al centro Anffas. Nella foto sottostante trovate l’elenco delle attività commerciali dov’è possibile acquistare il libro (oltre, ovviamente, ad Abbiategrasso e al centro Anffas). Gran bella idea, davvero. Brava Dany. Compratelo, il libro. L’Anffas e tutto il suo magico mondo lo meritano.

IL RICORDO DI ANDREA BALZAROTTI

“Mi è arrivato ora un messaggio whatsapp, piccolo, un trillo, sconvolgente: è mancato il Peppo. Il Peppo, all’anagrafe Giuseppe Simeoni, era una figura storica di Corbetta, che tutti, di tutte le generazioni conoscevano. Per chi ha pressapoco la mia età, era una figura quasi mitologica, da sempre esistita nel colorito panorama del nostro paese. Peppo era un ragazzo speciale e lo è rimasto sempre, anche con l’avanzare degli anni, con la parlata dialettale, con le sue battute sagaci, col suo amore per le forze dell’ordine. Ho un ricordo speciale del Peppo: a ogni cerimonia pubblica cui prendesse parte la banda, ricordo che sin da piccolo con nonno Ermanno lo cercavamo sempre con lo sguardo e immancabilmente eccolo spuntare col suo giornale arrotolato a mo’ di tromba, intento ad intonare qualche musica immaginaria, seguendo meticolosamente il ritmo! Era unico il Peppo, era imprevedibile, vulcanico, curioso, generoso, riflessivo, con tanta voglia di vivere e riusciva sempre a strapparti in sorriso. Al Melograno di Cassinetta dove si era poi trasferito era diventato il beniamino di tutti, ma era così bello e facile volergli bene! Quando scrisse addirittura un libro me lo regalò semplicemente mettendomelo in mano quasi fosse scocciato, poi mi guardò in volto, spalancò il suo enorme sorrisone e prima ancora che potessi aprire la prima pagina mi chiese emozionato: “al ta pias, eh?”. Perchè il Peppo era così: schietto e senza filtri, ma con un cuore grandissimo. Ci e mi mancherai tanto Peppo, perché in te c’era davvero il volto più bello e sincero della nostra cittadina che ora si stringe intorno a tutti coloro che ti hanno voluto bene. Io non ti dimenticherò mai! Un basìn”.

da TicinoNotizie.it

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