Il Comune di Vigevano partecipa al Bando Progetti Emblematici Maggiori 2025 di Fondazione Cariplo con il progetto “RIBERIA+. Un gioiello di rigenerazione urbana e inclusione sociale”.
L’intervento nel suo complesso rappresenta una svolta nella rigenerazione urbana di Vigevano, trasformando un’area degradata in un hub di inclusione, cultura e socializzazione: oltre al recupero architettonico di un palazzo storico, il progetto mira a creare un grande polo di connessione urbana e coesione sociale, spezzando il ciclo di isolamento e marginalità che caratterizza l’area.
Il complesso che va sotto il nome di Palazzo Riberia nasce nel 1641, anno in cui la struttura viene inaugurata come sede del convento di suore carmelitane di clausura dedicato ai santi Teresa e Giuseppe. La fondatrice e benefattrice del convento è donna Agnese Riberia, figlia del governatore spagnolo di Vigevano e moglie del nobile Michele Lanzi, membro del Consiglio d’Italia in Spagna. Nell’archivio storico cittadino è depositato il testamento della benefattrice del 13 dicembre 1641. Nel 1810 il convento viene confiscato dallo stato, in base alle leggi napoleoniche che avevano soppresso tutti gli ordini religiosi nel Regno d’Italia, e il complesso viene adibito a nuova sede dell’orfanotrofio femminile Riberia.
L’obiettivo dell’intervento di rigenerazione urbana è trasformare Palazzo Riberia in un polo socio- educativo e abitativo innovativo, destinato a persone con disabilità, minori con fragilità, anziani e giovani in condizioni di svantaggio abitativo e sociale; un’agorà pubblica, uno spazio di incontro e partecipazione che valorizza il patrimonio storico, culturale e ambientale, contribuendo a un modello urbano più sostenibile e connesso.
La riqualificazione di Palazzo Riberia diventa un elemento chiave per il rilancio del quartiere, contrastando insicurezza e degrado, e favorendo un nuovo equilibrio tra abitabilità, servizi educativi e opportunità di inclusione attiva.
Il Vicesindaco Marzia Segù dichiara: “Il progetto RIBERIA+ completa e rende più concrete le possibilità di successo della strategia di rigenerazione urbana di Palazzo Riberia nel suo complesso, andando a creare tutti quegli elementi di collegamento, di corredo e di completamento necessari perché le azioni e i risultati già previsti nel progetto Community Skill Center possano realizzarsi al meglio. Siamo speranzosi che Fondazione Cariplo possa condividere questa nostra visione e scelga di aiutarci a renderla possibile”.
I lavori si concentrano sugli interventi prioritari per la rifunzionalizzazione di parti essenziali dell’edificio e comprendono: messa in sicurezza strutturale dell’intero complesso, manutenzione straordinaria della copertura, restauro e risanamento conservativo delle facciate, ristrutturazione totale del piano terra – che ospiterà servizi (come il Servizio di Formazione all’Autonomia SFA e il Centro Diurno per Minori Disabili CDD) e spazi, anche multimediali e sperimentali, per percorsi integrati di autonomia abitativa e socio- lavorativa – e di 3-4 alloggi “casa-lavoro” al primo piano, predisposizione impiantistica, realizzazione di locali tecnici, restauri e risanamenti conservativi di alcune parti dell’immobile.
I lavori oggetto del progetto RIBERIA+ includono: recupero del parco pubblico sul lato sud del complesso con interventi di riqualificazione degli spazi verdi e di conservazione degli edifici interni affrescati, sistemazione del cortile interno Santa Teresa per attività educative e terapeutiche all’aperto, adeguamento interno di 12 alloggi “a canone agevolato” situati ai piani primo e secondo (con creazione di nuovi spazi abitativi, installazione di servizi igienici e impianti idraulici ed elettrici modernizzati, rifacimento di pavimentazioni e infissi), recupero degli edifici storici sul confine sud (con interventi di restauro delle decorazioni pittoriche, destinandoli a mostre temporanee, eventi e iniziative culturali), ristrutturazione del Cantinone (con rifunzionalizzazione dello spazio per servizi comunitari, miglioramento dell’accessibilità con la creazione di nuovi ingressi e bagni, restauro delle pareti e delle volte con conservazione degli elementi architettonici originari) e dotazione di arredi per i diversi spazi e servizi previsti.
Con riferimento agli elementi di valore storico e artistico presenti all’interno dell’immobile, si evidenziano apparati decorativi pittorici, un lavatoio seicentesco, dipinti di matrice settecentesca e differenti affreschi del XVIII secolo, il cui recupero permetterà di valorizzare il patrimonio culturale locale. Il progetto prevede infatti interventi specifici di restauro e conservazione, tra cui la conservazione di un dipinto settecentesco al centro della volta della sala ex chiesa Ortodossi (immagine 1), il restauro di un frammento di affresco raffigurante una figura maschile, probabilmente un santo (immagine 2), il restauro conservativo di un dipinto settecentesco raffigurante San Giuseppe visitato da un Angelo (immagine 3) e del dipinto della volta raffigurante Cristo con una Santa cappuccina (immagine 4), l’intervento di restauro del dipinto iconograficamente incerto con sullo sfondo la chiesa di Santa Maria del Carmine (immagine 5) e del grande lavatoio in pietra risalente al XVII secolo, testimonianza storica della funzione originaria del luogo.