Con una specie di bandana piantata sulla fronte, grondante farina; con quella faccia un po' così e l’espressione un po' così, a metà tra il canzonatorio e la bonarietà guascona del prestinè (da noi si sono sempre chiamati così: prestinè, altro che panettiere o fornario. Prestinè), Claudio Bognetti da Mesero, anzi da Mesar, si era già guadagnato - e da tempo- l’immortalità.
Anche prima, ben prima, di una morte bastarda accaduta in questi giorni (ma poi quand’è che non sarebbe bastarda, la morte..). 57 anni da prestinè, a 70 disse ciao a tucc e tirò giù la cler (non la saracinesca, la cler). Lo celebrammo anche noi, con parole che valevano ieri, valgono oggi, varranno domani e sempre.
“Era lì che il forno del Bognetti, l’Antico Forno di Mesero, diventava una sorta di ‘after hour’, nel quale il Claudio sguazzava, saldissimo sulla tolda di comando: maglia intrisa di farina e sudore, fascetta tergisudore sulla fronte c’al pareva un samurai, il Bogno troneggiava, mentre tutti noi disperati della notte puntavamo a limonare la ragazza un po’ avanti con l’alcool sulla soglia del Forno, perché di notte le parole scorrono più lente, come cantava Jovanotti in un epico pezzo per nottambuli.
Al Claudio l’è sempar stai urguglius da la sua gent e dal so negosi, con l’immancabile consorte Antonia Garavaglia, epitome del cognome autoctono, saldissima al suo fianco.
Il Claudio ha avuto uno sterminio di figli acquisiti per amore di pizzetta calda e due figli naturali che lo venerano, compreso quel Matteo che ha preso la vena folle dal so pà (tegnala nan, tegnala..)”.
C’è stato anche un giovane dal cognome autoctono anch’esso, Alessandro Calcaterra (num sem nostalgici dai nostar cugnom: Garavaglia, Oldani, Castiglioni, Trezzi, tuta ca la roba lì, insuma, e ciapasala no se ta se un teron, l’è duma che num sem da chi, ti no), che ha dedicato al Claudio- che num, par ciamà un quai dun, a dreum l’articolo; ti, che ta se un teron, ta deva dumà impara, se ta voeur capì sa voeur dì ves vun da num- un video, poco più d’un minuto. Ecco, lui che al saria Alessandro par l’anagrafe, ma il Claudio lo chiamava Ales, ha ripubblicato in questi giorni di dolore quel bellissimo video. Guardatelio, o riguardatelo:
https://www.facebook.com/share/v/1HEz92sJf8/
“Il Claudio saluta tutti, anzi tucc, e sicuramente gli farà piacere se andrete a trovarlo. Avete due mesi scarsi. A Natale ci mancheranno i suoi fantasmagorici panettoni artigianali. E la notte, se passeremo ancora dal semaforo di Mesero, guarderemo con occhi tristi verso l’Antico Forno, il regno su cui il Claudio aveva dominio assoluto.
Claudio Bognetti da Mesar, 70 ann, cinquantaset da laurà e da prestinè.
Non intravediamo eredi all’orizzonte. A dreum una quai parola ca sa usa di part da quei che sa disan i pusee bon: so long per te, Claudio.
Saluti dal bar. Non sarà più lo stesso, quando dovremo placare la fame da carboidrato-post-gin-tonic. Non sai quanto ci spiace”.
Così chiudevamo, era il 2019 (casu ma pasan svelt, i ann, cume che al dis al Vecchioni in d’una bela canson, sa dumanda gli Anni, ma non quela dal Pezzali). E chiudiamo così anche oggi. Addio a Claudio Bognetti, prestinè ed anche un po’ samurai, con la sua giovialità impastata di farina, acqua, sale lievito e generosità. Perché pedum sta chi a cinquantala ma sul necrologio on line dal Vergani ghe vun ca la scriù la verità, duma la verità: “La tua improvvisa scomparsa ha lasciato tutti senza parole e nello sconforto …ma ti vogliamo ricordare con il sorriso ripensando a quante nottate trascorse fuori dal tuo negozio a mangiare i super bomboloni ,ne ricordo ancora il profumo,se ti chiedevamo 3 brioches ne uscivamo con il doppio quanto era la tua generosità…eri sempre solare e gioioso ,un uomo d’altri tempi ...ci stringiamo alla tua bellissima famiglia con le più sentite condoglianze! Fai buon viaggio e da lassù prega anche per noi .Ciao Bogne”. La sa dumanda Paola Tiberti, di Ossona, anzi da Usuna.
Un abbraccio a la sua dona, l’Antonia, all’Eleonora, al Teo, a tucc. Il Claudio nel mentre rimane. Sempar lì. BSN. Bognetti sensa nisun. Saluti dal bar, ades e sempar.
F.P.