Il 21 marzo presso l’Istituto Superiore di Sanità si è svolto l’evento “MeNS- Medical Nutrition Summit – Le sfide del futuro della Nutrizione Clinica”.
L’incontro, organizzato dall’ISS in collaborazione con la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui Riccardo Caccialanza, responsabile scientifico del progetto e direttore della SC Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico San Matteo, insieme a Marco Sillano e Umberto Agrimi dell'ISS, Paolo Pedrazzoli, direttore del Dipartimento Oncologico, e Alessandro Venturi, presidente del Policlinico di Pavia.
L'evento ha rappresentato un'importante occasione per presentare il progetto Mission on Clinical Nutrition 2030, nato da un gruppo di professionisti con l’obiettivo di promuovere l'adozione di un piano nazionale per migliorare la nutrizione clinica in Italia.
L’obiettivo finale è quello di garantire a ogni paziente un'assistenza nutrizionale tempestiva e di qualità.
Uno degli aspetti cardine del progetto è l'introduzione obbligatoria dello screening nutrizionale in tutti i percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) a livello nazionale.
Questo screening, volto a identificare i pazienti a rischio di malnutrizione, dovrà essere effettuato con strumenti validati da team multidisciplinari e ripetuto regolarmente in base alle necessità cliniche. I pazienti identificati come a rischio o malnutriti dovranno avere accesso a una valutazione nutrizionale approfondita e a un trattamento tempestivo, grazie alle Strutture di Nutrizione Clinica che saranno gli strumenti operativi cardine.
L'iniziativa mira anche a uniformare a livello nazionale la gestione delle terapie nutrizionali attraverso percorsi multidisciplinari integrati, per garantire trattamenti appropriati, monitorati e personalizzati.
Il piano prevede che le terapie nutrizionali, compresi gli alimenti a fini medici speciali (AFMS) e la nutrizione artificiale ospedaliera e domiciliare, siano gestite in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, con l'assicurazione che siano sempre prescritte e monitorate da personale medico altamente qualificato, senza costi aggiuntivi per i pazienti.
Un altro pilastro del progetto è l'integrazione della Nutrizione Clinica nei percorsi formativi universitari e nelle scuole di specializzazione, riconoscendola come disciplina fondamentale nella formazione del personale sanitario. Inoltre, il progetto prevede la creazione di Reti Regionali di Nutrizione Clinica, che fungeranno da centri di riferimento per garantire un coordinamento omogeneo e potenziare la collaborazione tra esperti del settore.
Per contrastare la disinformazione e le fake news sulla nutrizione, saranno rafforzate le campagne educazionali per fornire ai pazienti informazioni scientifiche accurate sul loro stato nutrizionale e sulle opzioni terapeutiche disponibili. Inoltre, l'istituzione di un Osservatorio Nazionale garantirà il monitoraggio continuo e l'intervento in caso di approcci dietetici non validati.
“Il Mission on Clinical Nutrition 2030 è un passo fondamentale per rendere la nutrizione clinica un pilastro centrale del sistema sanitario italiano – commenta Riccardo Caccialanza, direttore SC Dietetica e Nutrizione Clinica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e responsabile scientifico del progetto -. Garantire l'accesso a cure nutrizionali efficaci e omogenee rappresenta non solo un miglioramento della qualità della vita dei pazienti, ma anche un’opportunità per il rafforzamento del nostro sistema sanitario dal punto di vista dell’efficienza ed anche in termini economici”.
"Le Associazioni di pazienti – afferma Francesco De Lorenzo, Presidente Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) - da anni rivendicano la centralità della nutrizione clinica in ogni fase dei percorsi terapeutici, realizzabile solo attraverso l’attivazione di Reti Regionali di Nutrizione Clinica e, più in particolare per l’oncologia, nell’ambito delle più ampie Reti Oncologiche Regionali (ROR)".