Cronaca - 21 marzo 2025, 15:34

Garlasco, il legale della famiglia Poggi: “Nel 2011 la difesa di Stasi si oppose ad accertamenti”

L'avvocato Tizzoni: 'Parteciperemo all'incidente probatorio davanti ad un giudice terzo'

Garlasco, il legale della famiglia Poggi: “Nel 2011 la difesa di Stasi si oppose ad accertamenti”

La famiglia Poggi, tramite i suoi legali e i suoi consulenti, parteciperà agli approfondimenti chiesti dalla Procura di Pavia nella riapertura del procedimento che vede indagato per omicidio Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi per il cui delitto avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007 è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere l’allora fidanzato Alberto Stasi.

“Parteciperemo all’incidente probatorio davanti a un giudice terzo – spiega l’avvocato Gian Luigi Tizzoni che rappresenta la famiglia della vittima -. Peccato che questi accertamenti non siano stati svolti allora quando li chiedevamo noi, nel 2011. La difesa Stasi si oppose davanti alla Corte d’Assise d’Appello, come si può leggere nelle pagine 124 e 125 di quella sentenza, ci disse che non si poteva più fare nulla e che tutto era stato fatto bene dai carabinieri. Staremo a vedere”.

Il riferimento della difesa Poggi è relativo agli approfondimenti – alla luce dei miglioramenti delle tecniche di analisi – chiesti sul pigiama indossato dalla ventiseienne, sui braccialetti e l’orologio di Chiara Poggi, sul martello e alcuni stracci sospetti sequestrati in casa Stasi.

Accertamenti che la Corte d’Assise d’Appello dichiara “inammissibili” ricordando alla parte civile che già quanto sequestrato è stato analizzato dal Ris di Parma: “i reperti costituiti dai braccialetti e dall’orologio sono risultati imbrattati di tracce ematiche e non sono stati sottoposti a prelievo” e che il martello e gli stracci “non presentarono profili di prelievo” si ricorda nella sentenza di condanna.

“La stessa conclusione di assenza di evidenze significative ai fini delle indagini è stata adottata anche con riferimento ai restanti reperti oggetto del recente nuovo interesse della parte civile, tutti repertati in sede autoptica e con riferimento ai quali i consulenti incaricati dal pubblico ministero hanno affermato che ‘dai prelievi effettuati in sede autoptica non è stato ottenuto alcun profilo genotipico diverso da quello della vittima’” scrivono i giudici. Ora quella richiesta della famiglia Poggi – in ragione “dei miglioramenti delle tecniche di analisi sviluppatesi in questi ultimi anni” che consentirebbero “una efficace caratterizzazione dei profili genetici da quantitativi veramente minimi di materiale biologico” – viene fatta propria, dopo anni, dalla Procura di Pavia ma gran parte dei reperti sono distrutti, altri (come gli oggetti che indossava Chiara) sono stati restituiti alla famiglia che continua a credere nella colpevolezza di Alberto Stasi.

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